Boys Run the Riot: la moda come strumento di autoaffermazione

Boys Run the Riot

Per vivere appieno non si può né fuggire né nascondersi: bisogna fare la rivoluzione! È questo il tema portante di Boys Run the Riot, opera prima di Keito Gaku pubblicata da Edizioni Star Comics, dove si parla di temi attualissimi e scottanti come integrazione e coraggio di non sottostare al sistema. Il manga è un’opera breve del 2020 in quattro tankobon, e il primo volumetto è stato lanciato anche in una limited edition che contiene, appunto, un box che servirà a raccogliere tutta la serie.

Il manga racconta una storia piena di passione e di coraggio, presentandoci un’eroina che ha qualche problema con la sua identità femminile: Ryo Watari si sente infatti un uomo intrappolato nel corpo di una ragazza. La liceale odia indossare la divisa e, appena può, si mette la tuta anche a scuola. Per sentirsi appena un po’ più libera non può fare altro che acquistare e indossare abiti da uomo. Non rivela a nessuno, però – neppure alla sua amica Chika, che conosce da sempre – quali sono i suoi veri pensieri e sentimenti, perché ha troppa paura di quello che potrebbe succedere.

Le sue “stranezze” sono già state notate nel corso degli anni e la nostra Ryo non vuole correre il rischio di essere criticata e isolata. La ragazza vive infatti all’ombra di un terribile motto, “il chiodo che sporge va preso a martellate. E lei non vuole essere quel chiodo, ha troppa paura degli sguardi della gente.

Mentre la ragazza/o fa di tutto per inserirsi nella comunità scolastica senza sporgere troppo, ecco che a scuotere la sua vita piatta e insoddisfacente arriva Jin Sato: strafottente e sicuro di sé, vive totalmente fuori dagli schemi e per questo attira tantissimo gli sguardi degli altri.

Forse perché riconosce nella protagonista un suo simile, o forse solo perché attratto dai suoi disegni, Jin chiede a Ryo di fondare un brand con lui e di provare, insieme, a vendere delle t-shirt!

Finalmente Watari ha qualcuno con cui aprirsi ed essere sé stesso… Di coraggio ne servirà ancora tanto, ma il primo passo verso la libertà è stato fatto.

Boys Run the Riot è potente e diretto, con personaggi tosti e pieni di sfaccettature. Viene difficile da credere che sia il primo manga per Keito Gaku, visto l’alto livello di questa serializzazione. L’oppressivo sistema scolastico giapponese stavolta deve vedersela con due ossi duri, perché Jin e Ryo hanno intenzioni assolutamente bellicose, mentre cercano di realizzare i propri sogni e trovare il loro posto nel mondo.

Questa urgenza un po’ punk che trasuda dalle tavole del manga, unito al fatto che si parla di moda, fa venire in mente la storia dell’anticonformista per eccellenza: quella Vivienne Westwood che ha sfidato stili e convenzioni, uscendo vittoriosa un decennio dopo l’altro.

Titolo: Boys Run the Riot
Autore: Keito Gaku
Editore: Edizioni Star Comics
col. – b/n – 7,50 €

 

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