Una serata con il maestro Peppe Barra: ricordi, fiabe e canzoni

Un pulcinella accoccolato sul pianoforte, le luci basse: così ci accoglie la Fondazione Il canto di Virgilio | DOMUS ARS presso la Chiesa San Francesco delle Monache, sita in via Santa Chiara, per una serata confidenziale con il maestro Peppe Barra che, in questo spazio più intimo e caldo rispetto a quello che può essere un grande palco teatrale, intratterrà il pubblico per circa un’ora pescando dolcemente tra i suoi disordinati appunti, accompagnato dal piano di Luca Urciolo per la regia di Francesco Esposito. Ricordare il passato significa rifarsi ai sogni, sottolineerà il maestro, e d’altronde per un artista che – anche grazie al racconto dei nonni – ha vissuto tre secoli c’è davvero molto da raccontare.

Tre cambi d’abito per quelli che sono tre momenti distinti di questo recital autobiografico introdotto dal più classico Buonasera a tutti, a voler indicare la vicinanza dell’artista al pubblico, quasi lo stesse accogliendo in casa sua. Ecco quindi i ricordi dell’infanzia procidana rievocata dalla famosa canzone, quando si viveva tutti insieme in una casa senza luce, e poi anche del Vico del Vasto a Chiaia, un vico così popolare che si vendeva l’olio in un cartoccio di carta oleata, lì dove da bambino cominciava ad apprendere i primi rudimenti teatrali, anche grazie alla mamma Concetta Barra con cui poi andrà a stringere un duraturo sodalizio artistico. Si passerà quindi alla seconda parte dedicata alle fiabe, immancabile quindi il maestro Giambattista Basile con uno dei suoi cunti (quello della vecchia scorticata che riuscì a sposare un principe), senza dimenticare il più classico Pinocchio di Collodi (Peppe Barra è stato il grillo parlante per Roberto Benigni), con l’aggiunta di qualche canzone come Papaveri e Papere.


Lo spettacolo si conclude quindi  con la terza parte in cui il maestro Barra, tutto di nero vestito, il viso nascosto dalla più classiche delle maschere, ovvero quel Pulcinella che per tutta la sera ci ha vegliato silenziosamente dal piano, parlerà d’amore e canterà, mostrando ancora una volta quanto può essere versatile la sua voce, bella in ogni aspetto, ma soprattutto molteplice nel registro di attore e cantante. La serata finirà tra gli applausi di un bis in cui – umile come solo i più grandi sanno essere – Peppe Barra ci regalerà ancora una volta l’ascolto dell’immortale Tammurriata Nera, anche per ricordare ora e sempre di quanto può essere brutta la guerra, ovunque e per tutti.

 

[visto il 16/03/2024, presso la Fondazione Il canto di Virgilio | DOMUS ARS]

Lucio Carbonelli

la forza della gentilezza e il potere dell'immaginazione

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