Seimia, l’energia e il calore della chitarra di Massimo Cancemi

Seimia è il primo disco del chitarrista e compositore napoletano Massimo Cancemi ed è un lavoro molto interessante in cui la chitarra baritona di Cancemi offre un ricco ventaglio di colori ed emozioni, scava nei ricordi e insegue temi che rimandano ad un jazz dove l’ingrediente acustico ed elettrico vanno a braccetto. Mi vengono in mente gli episodi più felici dell’Esbjörn Svensson Trio ma anche la raffinatezza del Pat Metheny di fine anni ’90, che gioca con le ritmiche e presta attenzione ad alcuni accorgimenti estetici anche per rivitalizzare grandi standard del jazz.

Massimo Cancemi e il suo disco dedicato alla musica

Cancemi riunisce una band, composta da un flicorno soprano, basso, piano, batteria e percussioni, sax soprano e violino, per realizzare un album con composizioni ben progettate e temi con sentimenti da big band dove, a turno, i musicisti spiccano il volo accrescendo il valore della melodia, come capita in Crossing over dove il sax soprano robusto di Nicola Arando si muove decisamente in avanti rispetto alla chitarra di Cancemi e alle percussioni di Emidio Ausiello per poi ritornare al tema incisivo.

 

 

D’altronde, l’outfit  di questo lavoro molto intimo, fortemente mediterraneo, lo si evince sin da subito con il brano New Experience, dal mood pulsante, in cui il contrabbasso di Renato Grieco e la batteria di Stefano Costanzo si mostrano duttili e pregnanti.

 

 

Apparentemente bilanciata, un titolo che rimanda vagamente alla professione di Cancemi, che è uno stimato genetista, è, probabilmente, uno degli episodi migliori del disco. Qui il chitarrista napoletano alterna chitarra elettrica e chitarra acustica, regalando frammenti di suoni ben articolati sostenuti dal ritmo incisivo del contrabbasso e dallo struggente flicorno di Marco Sannini.

 

 

Giulia, un’altra pepita di questo disco emozionante, invece, si regge sul violino di Antonio Mazza che interpreta la composizione di Cancemi – piena di brandelli di vita vissuta, nostalgie e ricordi soffusi – con un impressionante controllo fino all’esplosione finale collettiva in cui chitarra, piano, contrabbasso, batteria e violino creano una tensione muscolare che si gonfia ed esplode lasciando una flebile, dolce traccia di miele.

 

 

Seimia è, senza ombra di dubbio, un disco raffinato, vivace che sfrutta a pieno la bravura dei  musicisti attraverso un percorso emotivo che, solo alla fine, si stacca dalla narrazione avvincente e divertente della band per entrare, anche solo per un attimo, nell’animo del suo autore. In Astregname forte e in Accarezzame ancora, infatti, la chitarra di Cancemi dialoga con le percussioni di Emidio Ausiello e lascia spazio ad una dimensione più intima, illuminata da una luce domestica, familiare che, in un certo senso, è la giusta chiosa di un disco che insegna a non accantonare mai i piccoli piaceri della vita.

Seimia è distribuito da Graf ed è possibile ascoltarlo anche su Spotify e su Amazon Music.

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