Juliette, la famiglia raccontata da Camille Jourdy

Juliette

Tornare a casa può essere una prova difficile a cui sottoporsi, soprattutto quando si ha una famiglia complicata come quella di Juliette, protagonista dell’omonimo libro di Camille Jourdy – illustratrice e autrice di graphic novel che ha vinto con Rosalie Blum il premio rivelazione ad Angoulême nel 2010 – pubblicato da Oblomov Edizioni.

Juliette stessa è emotivamente fragile e ipocondriaca, dato che immagina su di sé tutte le malattie del mondo. Qualche volta le manca il respiro, altre volte le sembra che il suo cuore salti un battito. Probabilmente alla base delle sue sofferenze ci sono proprio dei traumi irrisolti con la sua famiglia, che le ha sempre taciuto troppe cose reputandola troppo debole per affrontarle.

 

La nostra protagonista arriva dunque nella sua cittadina di provincia per staccare un po’ da Parigi e si ritrova a vivere con il padre, un uomo che nasconde le sue sofferenze con l’ironia e, per sua stessa ammissione, è in un periodo in cui “dimentica e perde tutto”.

Non ci viene rivelato apertamente, ma capiamo che Juliette è in cerca di riposo e non è in uno dei suoi momenti migliori. Le paure legate ai suoi malesseri sono aumentate nel corso del tempo e lei ha bisogno di un rifugio. Al tempo stesso ha paura di aprirsi con i suoi familiari, perché teme che potrebbero non capirla.

La ragazza desidera rivedere la casa dove viveva da bambina, solo che adesso è abitata dal signor Georges detto Polux, uno scapolone incallito e trasandato che s’innamora di Juliette a prima vista. Anche a lei questo strano uomo non sembra dispiacere, perché riesce a farla ridere quando le sue paranoie diventano insopportabili.

Mentre cresce il suo affetto per Georges, Juliette deve fare i conti però anche con tutta la sua famiglia. Padre e madre divorziati che non fanno che beccarsi. Quest’ultima che continua a passare da un amante all’altro. E infine la sorella Marylou, che ha dovuto sempre sopportare stoicamente ogni cosa perché lei era “quella forte”.

Con quest’ultima in particolare c’è il conflitto più grande: entrambe avrebbero forse voluto essere almeno una volta nei panni dell’altra e sembrano incapaci di comprendere le reciproche sofferenze. In più, anche la tranquillità vita di casalinga di Marylou è appesa a un filo, visto che ha cominciato un’appassionata storia con un ragazzo più giovane.

Presente e passato s’intrecciano in Juliette e forse le cose irrisolte dell’infanzia sono alla base dei suoi malesseri in età adulta.

Nonostante questo groviglio di problemi e sentimenti, in realtà la lettura di Juliette. I fantasmi ritornano in primavera è molto divertente, piena di siparietti comici che sdrammatizzano le complessità di questa famiglia particolare e comune al contempo.

E ci sono attimi di pura poesia, come quando Georges e Juliette decidono di allevare insieme un pulcino. Crescerà? Saprà volare? Solo il futuro conosce la risposta.

Titolo: Juliette. I fantasmi ritornano in primavera
Autrice: Camille Jourdy
Editore: Oblomov Edizioni
240 pp., col. – 27,00 €

 

 

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