Dopodiché stasera mi butto

Millennial, trentenni, quarantenni, tanti modi per definire una generazione fallimentare e piena di contraddizioni. Il modo più efficace lo hanno trovato loro, il collettivo Generazione disagio, che con Dopodiché stasera mi butto tratta temi di enorme attualità con grande leggerezza e ironia. La vita per una generazione allo sbando è tutt’altro che facile e molti pensano di non farcela: lo spettacolo di Generazione disagio propone una soluzione.

Ai protagonisti viene offerta la possibilità di porre finalmente fine alle proprie sofferenze. Un gioco da tavolo, come un gioco dell’oca, che conduce i disagiati verso il suicidio. Un conduttore e tre concorrenti si sfidano con grande partecipazione del pubblico. Ogni occasione è buona per i presenti per infierire sui tre disagiati, ognuno dei quali rappresenta un archetipo di disagio, precario, lo studente e tutti quelli che non sono ancora abbastanza adulti, ma non sono più nemmeno tanto giovani.

Il sistema del suicidio trattato con grande leggerezza diventa un modo per sorridere delle nostre sfortune, consapevoli della reale impossibilità di cambiare le cose. Dopodiché stasera mi butto è un manifesto generazionale, in cui si immedesima chiunque non sia a suo agio nei suoi panni, in un’epoca in cui ci si sente sempre a disagio. Indipendentemente dalle nostre scelte, il mondo sembra sempre essere pronto a bastonarci e a ricordarci la nostra precarietà. Con questo spettacolo Generazione disagio mette in scena le nostre sventure, facendoci ridere, mettendo alla berlina tutti i momenti topici del disagio, come le conversazioni sempre inappropriate durante l’happy hour.

Tutto lo spettacolo è condito da una colonna sonora a tema e da una serie di esilaranti balletti. Dopo il successo della scorsa stagione, lo spettacolo è già sold out, ma il collettivo tornerà a Napoli a maggio con un’altra messa in scena, Capitalism.

Crediti:

di e con Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Andrea Panigatti, Luca Mammoli

regista e coautore Riccardo Pippa

consulenza scene e costumi Margherita Baldoni

luci Max Klein

disegni Duccio Mantellassi

 

produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

Durata Spettacolo: 70 minuti

 

[visto al Piccolo Bellini di Napoli il 9 gennaio 2024]

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