Mi resta un solo dente e cerco di “riavvitarlo”: Elio e le Storie Tese a teatro

Elio e le Storie Tese si sono riuniti (ma si sono mai realmente sciolti?) e questa volta hanno deciso di affidarsi al regista Giorgio Gallione per mettere in scena lo spettacolo “MI RESTA UN SOLO DENTE E CERCO DI RIAVVITARLO”. Privi di Rocco Tanica – autodefinitosi nel 2016, a seguito dell’annuncio, lo Stefano D’Orazio del gruppo – gli Elii hanno guadagnato due nuovi tastieristi, Vittorio Cosma e Jantoman, che ridanno vitalità alla loro storia musicale.

Tornano sui palchi perché, cito,

c’eravamo rotti le scatole di non fare niente e abbiamo pensato che sarebbe stato bello ritornare sui palchi. Noi siamo da sempre motivati da uno spirito goliardico e da un grande desiderio di fare delle canzoni complicate con testi spiritosi.

Al Teatro Bellini di Napoli, nella prima delle due serate previste, nella sera di Halloween, c’è un pubblico di aficionados sui 50 anni, alcuni con figli, che risponde a tono alle canzoni, interviene negli intermezzi e partecipa con grasse risate (e qualche momento di nostalgica commozione) allo spettacolo proposto.

La scaletta sarà sempre la stessa per tutte le date e traccia un percorso narrativo in cui Elio e soci provano a raccontare il nostro tempo alla loro maniera. Non a caso l’inizio del concerto è affidato a La terra dei cachi, che si classificò a sorpresa al secondo posto al Festival di Sanremo del 1996 vincendo anche il Premio della critica, e prosegue con un trio di fuoco composto da Uomini col borsello (ragazza che limoni sola), Supergiovane (con un Mangoni incredibile) e Il vitello dai piedi di balsa.

Non ci sono solo canzoni ma anche monologhi, scritti appositamente per lo spettacolo e che anticipano i pezzi, e illustrazioni all’interno di un “contenitore” che non fa sconti a nessuno (nemmeno all’ex fidanzata di Damiano dei Maneskin). La prima parte dello spettacolo vola via che è un piacere, seguita dalla parte centrale che fatica a decollare. Finale scoppiettante con Urna e Born to be Abramo (e anche qui Mangoni fa la differenza) che traghetta il pubblico verso l’aspettato bis (che non vogliamo spoilerare ma che potete immaginare).

Foto di Francesca Gaudenzi

Non è solo uno spettacolo che celebra una carriera unica nel panorama musicale italiano ma è anche un saggio musicale e un divertissement – va detto – per inguaribili riccardoni. Il gruppo, a fine spettacolo, si avvicina alla platea e raccoglie i meritati applausi. Elio interviene dicendo: “Abbiamo suonato in diretta, senza basi, senza campionamenti, senza autotune, insomma senza un cazzo, tutto fatto in casa”. Glielo riconosciamo, ancora una volta, ed è probabilmente l’unico vero dente che noi ascoltatori abbiamo e che proviamo, di tanto in tanto, a riavvitare. Loro, senza troppi giri di parole, hanno voluto ricordarcelo.

 

Visto al Teatro Bellini di Napoli il 31 ottobre 2023

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *