Luciana Cimino ci parla della “sua” Nellie Bly

Luciana Cimino, giornalista che attualmente si occupa di si occupa di comunicazione per l’agenzia HDRÀ, insieme a Sergio Algozzino – autore che ha già firmato innumerevoli lavori sempre con Tunué – inaugurano la collana Ariel: una serie di graphic novel che vuole raccontare le donne con un linguaggio universale.

Luciana Cimino

I due autori partono alla grande con il volume Nellie Bly – uscito proprio ieri per Tunué – una storia che forse nessuno meglio di Luciana Cimino poteva raccontare. Sì, perché Nellie Bly esercitava la stessa professione della scrittrice. È stata infatti la prima giornalista investigativa e creatrice del genere di giornalismo sotto copertura. Memorabile, ad esempio, la sua inchiesta in un manicomio, nel quale entrò fingendosi una delle pazienti. Il suo servizio portò alla luce le terribili condizioni delle donne in quel tipo di struttura e contribuì al loro miglioramento. Nellie si rese inoltre protagonista di un’impresa pazzesca: un giro del mondo in 72 giorni.

La vita di Nellie, così ricca di eventi significativi e di importanti traguardi che rimangono un luminoso esempio per tutte le donne ancora oggi, è stata resa alla perfezione in questo graphic novel, grazie alla bravura di Luciana Cimino e Sergio Algozzino.

Attraverso la ricostruzione di tutte le mirabolanti imprese della combattiva giornalista nata nel 1864, gli autori ci regalano un intenso ed emozionante ritratto di donna, una caparbia e meravigliosa giornalista che ha sfidato le convenzioni sociali del suo secolo e ne è uscita vittoriosa.

In occasione dell’uscita del graphic novel, Luciana Cimino ha accettato di rispondere a qualche domanda per noi dell’Armadillo. Di seguito, trovate la piccola intervista che ho realizzato.

1) Prima di tutto, vi chiederei di parlarmi della collana Ariel diretta da Simona Binni, di cui Nellie Bly è il volume inaugurale.
«Ariel» vuole essere un luogo di incontro nel quale le autrici e gli autori possano raccontare i temi cari alle donne, nel tentativo di creare uno spazio dove mettere in comune un sentire declinato al femminile. Vuole aprire prospettive di dialogo sul pensiero della differenza tra maschile e femminile e mettere in discussione gli stereotipi. In questo senso la vita di Nellie Bly era perfetta per aprire la collana. Se c’è una che ha sfidato le convenzioni sociali e i pregiudizi dei suoi tempi è stata Nellie.

2) Perché avete scelto di raccontare il personaggio di Nellie Bly?
Ne ho letto su un sito americano ed è stata una folgorazione. In italia non è nota come negli Stati uniti, dove è una pietra miliare della cultura collettiva e ho pensato che sarebbe stato meraviglioso farla conoscere nel nostro paese, in questo momento storico, peraltro. Ho immaginato subito una graphic novel, era da tempo che volevo cimentarmi con una sceneggiatura e Nellie era la storia giusta per provarci.

3) Com’è nata la vostra collaborazione?
Avevo scritto soggetto, trattamento e sceneggiatura ma non avevo un disegnatore. Simona Binni ha pensato a Sergio, per il suo tratto e per l’attenzione alla filologia che ci mette e che era necessaria per un libro storico. La ringrazio: Sergio era la persona giusta. Dato che era la mia prima graphic novel, io cercavo un disegnatore che sapesse anche guidarmi. Sergio è un maestro e ha dato ancora più carattere a quello che avevo in testa.

4) Avete incontrato delle difficoltà nella lavorazione dell’opera? Se sì, quali?
Quando ho iniziato a occuparmi di Nellie, a parte un libro universitario scritto da Caterina Scatamacchia, non c’era nulla in italiano. Il saggio della Bompiani sarebbe uscito poi a lavori ultimati. Per cui ho dovuto documentarmi interamente in inglese e per me che non sono abilissima è stata una sfida.

5) Nellie Bly vuole lasciare un messaggio ai lettori?
Spero che le lettrici e i lettori apprezzino la storia. Posso dire quello che ha lasciato a me imbattermi nel suo personaggio: una tigna ancora maggiore e una convinzione sempre maggiore che il giornalismo utile è quello che si occupa delle condizioni dei più deboli.

6) Che ne pensate della “questione femminile” rapportata ai giorni nostri?
Beh io sono femminista. In particolare mi rifaccio agli studi di Angela David. Per cui per me c’è ancora una questione femminile, legata alle condizioni del capitalismo. Il fatto che a guida delle proteste degli ultimi anni ci siano donne mi fan ben sperare.

7) Per il futuro avete pensato ad altri progetti insieme?
Me lo auguro! Come dicevo sopra, Sergio ha un’attenzione per la storia che è l’ideale per i miei progetti.

Se anche voi siete stati conquistati dal grande entusiasmo di Luciana, non vi resta che dare un’occhiata più da vicino all’incredibile vita di Nellie Bly. Vi assicuro che ne vale davvero la pena!

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