L’orecchio non dimentica: un viaggio tra la fantasia e i ricordi di Takehito Moriizumi

L’orecchio non dimentica

L’orecchio non dimentica di Moriizumi Takehito è un fumetto davvero entusiasmante, a partire dalla copertina che si splitta in due: un cartoncino bianco che si può sollevare “contiene” infatti il libro e, spostata l’illustrazione, troviamo una sottocoperta blu con il titolo originale e la sinossi di questo fantastico esempio di new wave giapponese.

Prima di cominciare la lettura, ero già affascinata da questo biglietto da visita così ben studiato e intrigante e, mentre scoprivo il mondo di Moriizumi, tramite i sei racconti che compongono L’orecchio non dimentica, non potevo che restarne completamente conquistata!

Si comincia con Listening is remembering in cui si avverte chiara la passione dell’autore per i viaggi, insieme alla nostalgia e al senso di libertà che si possono provare soltanto in luoghi lontani, e come tutte le sensazioni sperimentate si possano ritrovare grazie alla musica.

Segue Sia le stagioni che i giorni, che ci mostra lo scorrere della vita in tutta la sua ineluttabilità: mentre viviamo le nostre esistenze, i giorni passano e la realtà intorno a noi cambia: dove porterà tutto questo? Il tempo non ascolta, non si ferma. Possiamo solo fare del nostro meglio per crearci un rifugio accogliente.

Il terzo racconto è Mary nel bosco, opera d’esordio del mangaka, realizzata con una sorprendente tecnica, ottenuta invertendo l’ordine di utilizzo di acqua e inchiostro. Altri due racconti evocativi e sorprendenti contenuti nel volume sono I ricordi dell’uva e Il ladro corre nel deserto, ma il più tenero di tutti è Vola, Sayoko, vola, che racconta la storia di una ragazza particolarmente dotata per il disegno, i cui genitori preferiscono che si dedichi più attivamente allo studio. Ma quando la fantasia è impossibile da imbrigliare, non si può in alcun modo averne il controllo ed è quello che succede a Sayoko, che ha un’immaginazione talmente potente da interferire con la realtà. Non si sceglie di essere artisti, ma è l’arte stessa a sceglierti.

Ne L’orecchio non dimentica si parla di tempo, di ricordi, di musica, della vita stessa, con quella leggerezza tipicamente giapponese di sfiorare argomenti complessi – come toccandoli appena con la punta delle dita – che in questo libro si traduce in un mix perfetto tra il modo di narrare orientale e un gusto più tipicamente europeo.

L’autore rivela di aver esordito “tardi”, a trentacinque anni, dopo aver lavorato a lungo in un settore che non aveva nulla a che fare con il fumetto. Poi, di punto in bianco, ha ripreso a disegnare come se non potesse più farne a meno. In questo aneddoto si nasconde a mio avviso quell’urgenza che caratterizza le vite di tutti gli artisti: l’impossibilità di staccarsi dalla vera passione, dal proprio io, la naturalezza con cui loro riescono a dire ciò che tutti i comuni mortali sentono, ma non sanno come esprimere. Questa, ed altre confessioni dell’artista sono contenute in coda al volume, nella bellissima intervista concessa al sempre ottimo Paolo La Marca, dove scopriamo tantissimo su questo incredibile autore, e approfondiamo la sua poetica e le sue fonti d’ispirazione.

Tecniche sperimentali, unite a una libertà difficilmente riscontrabile nel manga classico, fanno de L’orecchio non dimentica un libro di difficile catalogazione e, proprio per questo, assolutamente da leggere.

Titolo: L’orecchio non dimentica
Autore: Takehito Moriizumi
Editore: Coconino Press
168 pp., col. – b/n – 17,00 €

 

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