Tango Glaciale, trentasei anni dopo

Tango Glaciale

Teatro Nuovo di Napoli, gennaio 1982. Piccolo Bellini di Napoli, gennaio 2018. Trentasei anni separano il debutto di Tango Glaciale, per la regia di Mario Martone con Andrea Renzi, Tomas Arana e Licia Maglietta, tutti esponenti del collettivo di artisti Falso Movimento e Tango Glaciale Reloaded, andato in scena nella piccola sala del Teatro Bellini dal 16 al 28 gennaio 2018.  Il riallestimento è a cura di Raffaele Di Florio e Anna Redi, in scena i giovanissimi Jozef Gjura, Giulia Odetto e Filippo Porro.

Essere spettatori di un vero e proprio manifesto di un’epoca vuol dire essere spettatori della potenza devastante del teatro. Raccogliere una briciola di quella rivoluzione ideologica, culturale ed artistica vuol dire portare con sé un tesoro di indescrivibile valore: essere partecipi di un’operazione come quella di Tango glaciale, che non segue un impeto romantico-nostalgico, vuol dire assaporare il tempo non come elemento dipendente che assume significato perché ancorato al momento storico, ma perché fluttuante attraverso i decenni, le storie ed i contesti.

Lo spettacolo racconta l’attraversamento di una casa da parte dei suoi tre protagonisti. Gli ambienti di questo racconto caleidoscopico, in assenza di un racconto canonicamente inteso, diventano il luogo di un viaggio mentale, attraverso dimensioni diverse. Un viaggio, fittizio o forse reale, in cui i confini non sono puramente fisici ma delimitati dalla libertà dell’arte: il corpo, la musica e l’immagine si compenetrano costantemente divenendo un elemento unico veicolo di significato.

Una dichiarazione registica che è una vera dichiarazione d’intenti e affonda le sue radici nello spaccato temporale del post terremoto dell’Irpinia: abbandonate le rivolte della fine degli anni Sessanta e le ribellioni politiche del decennio seguente, Napoli, e tutta la Campania, nel 1982 è all’inizio della ricostruzione strutturale, sistemica (arrivano infatti i primi fondi  e le macerie lentamente cominciano a sparire), ma soprattutto culturale ed identitaria. Tango glaciale diviene l’elemento di rottura nel nuovo panorama teatrale che si viene delineando in questo contesto. Quest’impeto rivoluzionario non resterà circoscritto ma varcherà ben altri confini.

Al centro di questa costruzione l’uomo in lotta con il sistema ed in questa lotta continuamente riafferma il suo essere umano. La tridimensionalità del corpo dell’attore combatte con la bidimensionalità delle immagini che scorrono in frammenti velocissimi (dodici ambienti per dodici diverse scenografie). La parola lascia il posto alla musica, potente e devastante, e l’immagine diviene atto teatrale: una scrittura visiva intrisa di quel carattere multimediale dell’arte che al debutto nel 1982 ed ancora oggi rappresenta un tratto assolutamente straordinario.

Il dialogo col pubblico, anche a distanza di quasi quattro decenni e con una componente attoriale diversa e giovanissima, è compiuto: ed è probabilmente in questo che si palesa il grande fascino di quest’arte, il suo essere collante tra le epoche ed  i mondi, in grado di unire in un momento ed in un luogo generazioni diverse di pubblico che con maggiore o minore trasporto, vicinanza e immedesimazione riescono ad assaporare sessanta minuti di storia del teatro.

 

Tango Glaciale

progetto, scene e regia Mario Martone
riallestimento a cura di Raffaele Di Florio e Anna Redi

elaborazioni videografiche Alessandro Papa
con Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro
interventi pittorici / design Lino Fiorito
ambientazioni grafiche / cartoons Daniele Bigliardo
parti cinematografiche / aiuto – regia Angelo Curti, Pasquale Mari
elaborazione della colonna sonora Daghi Rondanini
costumi Ernesto Esposito

produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto

riallestimento nell’ambito del Progetto RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta/Novanta (Ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini)

in coproduzione con Fondazione Ravenna Manifestazioni

con il sostegno di Torinodanza festival | Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali / Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee/ Fondazione Teatro Comunale di Ferrara /Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura / Fondazione Toscana Spettacolo onlus/ Fondazione Milano – Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi”

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