Sogno di una notte di mezza estate con Lello Arena e Isa Danieli

Nuovo lavoro in esposizione al Teatro San Ferdinando, il quale ha appena lasciato scorrere via l’acclamato e apprezzato “Dalla Parte di Zeno”.  Questa volta tocca a due volti noti e amati dai partenopei, Lello Arena e Isa Danieli, metter in scena il proprio spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate“, rivisitazione della famosa opera shakesperiano da parte di Ruggero Cappuccio e con la regia di Claudio Di Palma.

Nella sala di un antico palazzo, Oberon e Titania dormono e sognano, dando forma, umana e non, alle creature della loro onirica fantasia. Quel che ne viene fuori è un quadro intricato, fatto di amori non corrisposti e di situazioni surreali a cui solo la magia dei folletti potrà concedere risoluzione.

Rivisitare un testo non è mai semplice, soprattutto se ha più di 500 anni di storia alle spalle ed è uno dei più apprezzati, amati e emulati della storia. È un attimo sfiorare nell’errore, nell’approssimazione e ritrovarsi critiche su critiche sul “real valore e significato di quella frase”.
Quindi, a conti fatti, prendere un testo di Shakespeare e “napoletanizzarlo” è una vera e propria sfida, un guanto sbattuto sul viso ad un’intero di stuolo di intellettuali della prima e ultim’ora, pronti ad appuntarsi i peccati di vanità dell’autore sulle loro Moleskine.
Più o meno è questo che hanno messo in scena Di Palma, Arena e Danieli ieri sera al San Ferdinando, uno spettacolo dirompente sia nei temi che nei contenuti e che riesce, senza perdere la propria natura e dignità, a ritrovarsi geolocalizzata in quella napoletanità genuina di cui tutti siamo portatori sani.
Se il ritmo, serrato e lieve al contempo, non cala è merito sicuramente della presenza di un testo e di una regia d’alto livello, ma anche delle ottime interpretazioni di tutto il cast, perfettamente legato a doppio filo al personaggio a lui corrisposto.
Oberon e Titania, Puk e il mondo dei sogni così reali da far spavento tengono banco per due ore, dando forma materiale ad un’opera divisa, spezzata, in cui il contrasto dei contenuti e delle personalità degli atti sembra esser volutamente opposto. Le risa, richieste e non, del primo istante lasciano nettamente il posto ad uno spaziare in un onirico viaggio della mente e il pubblico si ritrova a navigare su una barca non più condotta da uomini bensì da folletti.
Grande plauso va pure alle scene di Luigi Ferrigno, perfettamente costruite intorno all’aurea di pura illusione presente sul palco.
Con attenzione e doverosa cura, ogni burattino e ogni burattinaio è stato posto presso il loco più adeguato, riuscendo a muoversi così bene da riuscir a render di carne qualcosa di assolutamente immateriale come il pensiero. 

Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare 
testo rivisitato da Ruggero Cappuccio

Regia di Claudio di Palma 

Interpretato da Isa Danieli, Lello Arena, Fabrizio Vona, Renato De Simone, Enzo Mirone, Rossella Pugliese e Antonella Romano

Teatro San Ferdinando, dal 10 al 21 Febbraio 

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