Play Moscato, Tonino Taiuti nel suo personalissimo “Solo”

Buio, poche luci fioche a illuminare la scena, una chitarra elettrica distorta da un amplificatore. E poi c’è la liturgia di Tonino Taiuti, il dialogo-confronto con i testi di Enzo Moscato magicamente ricomposti per un’occasione speciale, un omaggio, dal titolo “We Love Enzo”, presentato da Casa del Contemporaneo e in programma alla Sala Assoli di Napoli dal 4 al 29 gennaio 2023 con ben quattro produzioni.

Taiuti – attore, autore, musicista e performer – intitola il lavoro, in maniera evocativa, Play Moscato e, in effetti, il suo è un percorso attraverso la scrittura del drammaturgo, un atto mistico, un rito da affrontare attraverso la parola, il gesto, il canto e la danza. Così Palummiello incontra le bazzariote di Trianon ma ci sono anche gli “scarrafune” che “inchettero Toledo” di “A nuttata è passata” da Partitura fino a “Bell’è Babele”. Torna, quindi, in scena la scrittura-vita di Moscato che si incastra perfettamente con il corpo scenico di Taiuti, che vaga per la scena, procede per prossimanze, miraggi, alla ricerca delle numerose ferite di Napoli.

Lo spettatore è costretto a seguire Taiuti nel suo peregrinare, mentre si inabissa in quel mèlange sonoro impiastricciato di parole, delay, idiomi che si scontrano. Realizza una partitura a tu per tu con il pubblico, assimilata nel corso della sua esperienza teatrale, dove ci sono standard (“Trianon”), che ha portato in scena più volte nella sua carriera, ma anche pezzi “nuovi”, con cui ha “meno” confidenza. La Sala Assoli fa da testimone: fu qui, infatti, che Martone girò il suo monologo di Rasoi che, per l’occasione, viene proiettato dopo lo spettacolo.

Impareggiabile, forse oggi l’unico che può permettersi di “tradinventare” Moscato. Proprio in quanto artista che scava nella materia artistica con il tormento dell’uomo, che prova, tutte le volte, a scomparire nel buio della scena, furtivo come un eterno bambino. Non si può assolutamente perdere questo primo omaggio alla lingua di Moscato, non adesso che abbiamo bisogno di carne viva.

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