Odissea A/R, il nostos raccontato da Emma Dante

PALERMO 15.07.2015 - TEATRO BIONDO: L'ODISSEA DI EMMA DANTE ESEGUITA DAGLI ALLIEVI DELLA SCUOLA DEI MESTIERI DELLO SPETTACOLO. © STUDIO CAMERA/FRANCO LANNINO

Emma Dante torna al Teatro Bellini con Odissea A/R per proseguire il suo ciclo di rappresentazioni classiche cominciato con Io nessuno e Polifemo e Verso Medea. Lo spunto per la sua ricerca di nuovi pretesti teatrali, partendo però dalla base di stilemi classicheggianti, ha puntato nuovamente i riflettori sul poema omerico dell’Odissea, questa volta concentrandosi sulla prima parte, la Telemachia, che narra del viaggio intrapreso da Telemaco alla ricerca del padre e infine sul ritorno ad Itaca di Odisseo.

La regista siciliana ha scritto e diretto “Odissea A/R” per i 23 allievi della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo di Palermo e ha debuttato questa estate al Festival dei due mondi di Spoleto.

L’esperimento riesce e si assiste ad una vera e propria riconsiderazione del mito e dell’uomo. Il vir descritto nel poema omerico scompare per lasciare spazio all’homo con tutte le debolezze e le incertezze. I personaggi principali vengono naturalizzati e portati, se si può dire, al livello più elementare dei sentimenti umani. Come sempre la Dante punta sulla pelle, sul fisico, sul ritmo e racconta il suo viaggio in un modo totalmente personale. Più che un viaggio un ritorno, un nostos esemplare che comincia già dai primi passi in scena, serrati e cadenzati. Un ritorno, appunto, scandito dalle difficoltà e dai funesti eventi. Non rinuncia alla sua terra e al suo linguaggio che aiutano a rendere il tutto più concreto e a tratti comico. Una Sicilia greca in cui si alternano danze, parodie, chitarre, in cui i correlativi oggettivi sono molteplici e in cui ogni oggetto si trasla in simboli netti. A passi di danza la tela che Penelope tesse di giorno e stesse di notte diventa un filo che lega tutti in scena, mossi come dei burattini dal lutto senza fine della loro regina, moglie fedele e specchio dello stesso Odisseo. Sarà lo stesso Telemaco a risvegliarla dal suo torpore, conscio ormai che ogni uomo è predestinato a compiere il proprio viaggio contro e verso se stessi più che verso un luogo fisico. Itaca è la metafora del ritorno alle origini dove tutto parte ma dove tutto prima o poi ritorna. È un cammino, non una meta.

Emma Dante ci spinge alla riflessione per la maggior parte dello spettacolo. Riflessione che però si assopisce verso un finale che vuole chiudere troppo in fretta le numerose porte precedentemente aperte. Sta di fatto che è riuscita almeno nel suo intento, quello di sradicare un topos letterario dalle certezze assodate e rattrappite ormai da tempo.

Il mito diventa finalmente vita, vita vera, dove l’avventura non è più cercata ma subita.

 

ODISSEA A/R

liberamente tratto dal poema di Omero

testo e regia Emma Dante

con gli allievi attori della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo di Palermo:
Manuela Boncaldo, Sara Calvario, Toty Cannova, Silvia Casamassima, Domenico Ciaramitaro, Mariagiulia Colace, Francesco Cusumano, Federica D’Amore, Clara De Rose, Bruno Di Chiara, Silvia Di Giovanna, Giuseppe Di Raffaele, Marta Franceschelli, Salvatore Galati, Alessandro Ienzi, Francesca Laviosa, Nunzia Lo Presti, Alessandra Pace, Vittorio Pissacroia, Lorenzo Randazzo, Simona Sciarabba, Giuditta Vasile, Claudio Zappalà
produzione

Teatro Biondo di Palermo

Durata 1h e 30 min.senza intervallo

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