1991, il nuovo graphic novel di Armin Barducci

1991

Armin Barducci (già autore di Misantromorfina) è un fantastico narratore, capace di spaziare dal folle e ingarbugliato mondo costruito con Tales of an Imaginary Deadman a una dimensione più personale e intimista come quella di cui dà prova in 1991 – pubblicato, come i precedenti, da Eris Edizioni. 

Nell’estate del 1991, Armin è un un adolescente che trascorre il periodo estivo al solito lago. Lì non c’è molto da fare per un ragazzo, si tratta delle solite estati in famiglia, se non fosse per il gruppetto di amici che ritrova di anno in anno, tra cui c’è Pia, una ragazza sexy che l’anno prima ha dato un bacio al nostro protagonista. Un inizio molto classico per un novel di formazione che parla d’estate e adolescenza, ma in verità il prosieguo si rivela assolutamente sorprendente.

Ma andiamo per gradi. L’unico pensiero di Armin in vacanza sono le ragazze: la sopraccitata Pia – che però sembra aver dimenticato quell’attimo di tenerezza che hanno condiviso – e le turiste tedesche in topless, a cui si aggiunge la new entry Elena, che potrebbe nutrire sentimenti romantici per il nostro inesperto amico. La sola ragazzina di cui Armin non vuole interessarsi è, naturalmente, la sua sorellina. Lei, dal canto suo, vorrebbe seguire il fratello maggiore nelle sue scorribande, e partecipare alle sue avventure che ai suoi occhi di bimba piccola appaiono immensamente desiderabili.

Il giovane Armin non è un ragazzo particolarmente sensibile – come forse è giusto che sia alla sua età – e non ha uno specifico interesse per Elena: non la respinge, ma solo perché in quel particolare momento della sua vita ha voglia di fare esperienze e null’altro. Lei, dal canto suo, gli impone di tenere segreta la loro “storia”, avvalorando ancor di più la tesi del nostro secondo la quale le ragazze sono strane.

Le varie fasi della storia raccontata in 1991 sono sottolineate dalla scelta dei toni di colore: il ciano fa brillare l’estate ammantata di malinconia, mentre un non ben precisato futuro si mostra soltanto attraverso i toni di grigio. Fantastica la sequenza di tavole che mostra una quotidianità sempre uguale a sé stessa – un susseguirsi di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica – che piano piano formano mesi e anni. Uno scorrere del tempo placido e tranquillo, che viene interrotto da una tremenda notizia, poiché il suicidio è un gesto che non può lasciare indifferenti, specie quando la vita si spezza prematuramente.

1991 mostra come anche le esistenze più “normali” di ognuno di noi nascondano ferite e drammi insanabili. L’estate finisce sempre troppo presto, sembra dirci il fumettista, e a noi non resta altro che fare i conti con un autunno pieno di foschia, perdendo la strada più e più volte nella ricerca di una felicità che tarda a manifestarsi.

Titolo: 1991
Autore: Armin Barducci
Editore: Eris Edizioni
128 pp. – 16,00 €

 

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Una risposta

  1. Giacomo Barducci ha detto:

    Da sempre leggo fumetti e storie illustrate, per staccare dal quotidiano, ma questa volta, leggendo il lavoro di Armin Barducci da padre, non sono riuscito a staccarmi da questo ruolo in quanto direttamente toccato e coinvolto. Siamo stati – e lo siamo ancora – una famiglia molto unita, genitori presenti e attenti in un tempo che ancora non conosceva le odierne crisi globali. Eppure, dopo aver letto il fumetto e non una sola volta, mi sono chiesto: forse allora di tuo figlio ti sei perso qualcosa?
    Oggi effettivamente ho conosciuto qualcosa di più di Armin, come figlio e come artista, riconoscendogli il coraggio di aver intrapreso e perseguito con ostinazione una strada difficile, irta di obiettivi ostacoli, ma anche di personali soddisfazioni.

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