Ronda degli Ammoniti: Enzo Moscato al NTFI

Ronda degli Ammoniti

Gli Ammoniti, gli Ammoniti
so’ criature e so’ surdate.
So’ suicidi o richiamati
nun so’ manco assutterrate!
Stando fermi o dando passi
vanno sempe ‘a stessa classe
che è la classe buia d’ ‘a Vita
senza pace, preci o riti!

 

Ronda degli Ammoniti è il nuovo testo di Enzo Moscato andato in scena in anteprima assoluta il 9 ed il 10 giugno 2019 alla Sala Assoli nell’ambito della dodicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia.

Il testo del drammaturgo napoletano riprende un assunto della propria infanzia, il suicidio di diversi bambini della scuola Emanuele Gianturco, e lo collega ad un momento cruciale nella storia del nostro paese: il 1917, la Grande Guerra.

La scuola Emanuele G., la cui targa è ben visibile al centro della scena, è connessa nel tessuto tradizionale napoletano alla presenza spiriti e spiritilli,  anime di  innocenti bambini che si sono tolti la vita lanciandosi nel vuoto. Attorno a questo antefatto si muove l’intera narrazione. Il collegamento al tessuto storico corrisponde allo spartiacque emotivo che guida lo spettatore nella rappresentazione. Il 1917 diviene infatti il monito alla vita o alla morte di questi bambini: partire per la trincea o evitarlo rifugiandosi nell’immortalità, forse. E da immortali ritornano questi bambini all’interno dello spazio-tempo della scuola. In scena si alternano i fanciulli posti ai loro banchi, intenti alla copia di brani dal sussidiario, e le loro anime che, dall’altro mondo, la guerra o l’androne della scuola, entrano in scena trascinandosi. I loro abiti emaciati e le bende sugli occhi rappresentano la sofferenza e la miseria di una vita in cui le scelte non sono sempre tali. Il terrore per l’ignoto, la morte che nel 1917 permea tutto, sono un monito molto più grande rispetto alla vita.

Lo spettatore si ritrova così in questa classe di morti bambini, impersonati da adulti,  in cui tempo non è verticale ma una ronda con confini mai definiti. Non c’è mai un unico tempo, ma un accavallarsi di dimensioni che rendono il tempo stesso superfluo rispetto alla narrazione. Anche il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti sembra non risentire di questa organizzazione dello spazio-tempo: lo spettatore, per effetto della ronda stilista, viene proiettato in avanti e riportato indietro col risultato che per i circa sessanti minuti della narrazione la dimensione del sogno diviene così tangibile da essere familiare.

Ronda degli Ammoniti è espressione della nuova direzione di Moscato ma la lingua vive nel testo, la lingua della popolosa città di N. è presente nelle sue diverse sfaccettature: è ritmo nelle quasi filastrocche che la classe ed il maestro rivolgono alla platea, è poesia nei racconti tristi della guerra, è gioco nei cori che si levano dai banchi, è la città N. nella sua concretezza in tutto il racconto.

Degna di nota la prova attoriale che, senza dare troppo risalto ad una sola delle parti, emerge per l’omogeneità degli interpreti. Un debutto ricompensato dai lunghi applausi della platea.

 

Ronda degli Ammoniti

Sala Assoli

DI ENZO MOSCATO

CON BENEDETTO CASILLO, SIMONA BARATTOLO, SALVATORE CHIANTONE, CIRO D’ERRICO, GIOVANNI DI BONITO, TONIA FILOMENA, AMELIA LONGOBARDI, ENZO MOSCATO, FRANCESCO MOSCATO, ANTONIO POLITO, MICHELE PRINCIPE
MUSICHE DONAMOS
SCENA CLELIO ALFINITO
COSTUMI VERONICA GROSSI
FONICA TERESA DI MONACO
AIUTO REGIA CARLO GUITTO
REGIA ENZO MOSCATO
ORGANIZZAZIONE CLAUDIO AFFINITO
COPRODUZIONE COMPAGNIA ENZO MOSCATO – CASA DEL CONTEMPORANEO, FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA

 

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