Quello che voleva essere, l’appassionante graphic novel firmato Carol Swain

Un uomo che desiderava essere qualcos’altro. Una bambina in cerca di un raro esemplare d’uccello. Una morte tragica e un’amicizia mancata. Tutto questo è Quello che voleva essere di Carol Swain, un evocativo graphic novel sulla malinconia insita nei desideri irrealizzabili degli esseri umani.

La piccola Helen ha un animo curioso ed è un’appassionata osservatrice della natura. Sul suo fido taccuino annota tutte le cose nuove che impara e le impressioni ricavate dall’osservazione dei luoghi e degli animali che incontra nel suo quotidiano.

Apprendiamo che la bambina si è trasferita da poco in una zona di campagna del Galles, perciò gli spazi aperti dove concentrare la sua attenzione, di certo non le mancano.

Helen sembra entusiasta di questa nuova vita – anche se è una bimba molto posata e poco incline al sorriso, cosa che rende difficile interpretare le sue vere emozioni – a differenza di sua madre, la quale non sembra amare molto quei luoghi così ameni e solitari.

Durante il suo percorso di ricerca e conoscenza del vicinato, Helen s’imbatte nella vicenda di Emrys, suicidatosi di recente. Il primo a farne parola con la ragazzina è “l’uomo delle uova” che si riferisce al misterioso Emrys come un esemplare raro. Questo confonde Helen, che pensa si tratti di una particolare specie d’uccello. Sempre dallo stesso fattore, la nostra protagonista apprende che il suicida viveva alla vicina fattoria di Cuddig Farm e decide di recarvisi per indagare.

Helen scoprirà ben presto che Emrys non era un uccello, ma un uomo: l’infelice espressione “esemplare raro” faceva riferimento all’idea generale che le persone della comunità avevano di lui, poiché era troppo eccentrico ai loro occhi.

L’uomo, ad esempio, era solito truccarsi, cosa che suscitava sempre un certo sbigottimento nella gente che viveva intorno a lui.

La cosa incredibile è che gli animali, in Quello che voleva essere, parlano. E sono loro a spiegare ad Helen la storia di Emrys. I cani da pastore raccontano alla bambina che lui desiderava essere una donna. Mentre il montone Tup fa saggiamente notare: “Alcune creature si comportano come esseri velenosi per non diventare delle prede. (…) Voi umani siete gli animali più tristi del mondo.”

Helen è determinata ad andare fino in fondo, a scoprire tutto ciò che può di questa storia, a toccare l’animo di Emrys anche se solo per un attimo, anche se ormai è troppo tardi.

Quello che voleva essere è un racconto dotato di una sensibilità tutta sua, a tratti magica. I luoghi naturali, se abitati dall’uomo, si tingono di colori tristi perché, come aveva fatto notare Tup, gli umani, a volte, non riescono ad essere liberi e così diventano infelici.

Carol Swain, tramite il taccuino di Helen, riesce a trasportare il lettore nella dimensione della bimba: insieme a lei scopriamo il mistero della vita e della morte, in un percorso di crescita e comprensione della natura umana.

Titolo: Quello che voleva essere
Autore: Carol Swain
Editore: Tunué
176 pp., b/n – 19,00 €

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