Piccoli suicidi in Ottava Rima: I Sacchi di Sabbia alla Sala Ichos

Piccoli suicidi in ottava rima, foto di Maria Todesco

Piccoli suicidi in ottava rima, foto di Maria Todesco

Da venerdì 15 a domenica 17 Aprile 2016, Sala Teatro Ichos di Napoli ha proposto lo spettacolo Piccoli suicidi in Ottava Rima VOL. I e II de I Sacchi di Sabbia, gruppo tosco-napoletano diretto da Giovanni Guerrieri e vincitore del premio speciale UBU nel 2008 e il premio della Critica nel 2011.

Una riflessione sullo spettacolo Piccoli suicidi in ottava rima comporta il bisogno di porsi una domanda preliminare sulla fondatezza, o meno, delle idee di rappresentazione da esso proposte: può essere oggi concepito un teatro di sperimentazione siffatto?  Che si articoli in una sequenza di sketches rapsodici di western, fantascienza e commedia; che faccia esplodere strutture fisse e linguaggi formalizzati; che si serva, su un palcoscenico spoglio, di oggetti essenziali – sedie all’angolo del palco, una scatola di cartone che all’occorrenza si trasforma in paniere, in televisore, la testa in legno di un cavallo, fiabesche mantelline rosse indossate da buffi Cappuccetto – e della voce di una rumorista esperta come Giulia Solano che, in “presa diretta”, presta le proprie sonorità agli interpreti riproducendone voci contraffatte, passi rimbombanti e perfino gli effetti sonori provocati dalle loro azioni?

La risposta affermativa, evidente anche dalla calorosa accoglienza dello spettacolo, è avvalorata dall’intelligenza di una ricerca creativa che si serve di tradizione e folclore come di elementi strutturali, di intelaiature resistenti per una diegesi dell’oggi: dal western alla fantascienza, i racconti si cantano nell’antica forma popolare del “Maggio drammatico” che, in ottava rima e in quartine di ottonari, salutava il rinverdire dei campi in Primavera e scongiurava la fredda immobilità dell’Inverno. L’antagonismo manicheo del duello tra le stagioni si risolveva in un esito prevedibile (espressione di un orizzonte culturale saldo) a favore del bene; la stessa dialettica si ripete nei Piccoli suicidi, dove tuttavia la prevedibilità dell’esito cede il posto alle insicurezza di una modernità in cui i ruoli degli attanti non sono così nitidamente definiti. Sulla loro “non definizione” agisce il gioco della parodia che rovescia ruoli, disorienta, insinua dubbi: da qui il pianto accorato del “fulgente pistolero” Pat Garrett che non riesce a uccidere “definitivamente” il suo rivale Billy the Kid (e neppure il suo cavallo); da qui la sensibilità poetica del lupo che alla proverbiale spietatezza preferisce le poesie di Rainer Maria Rilke, e ancora tre spermatozoi vestiti da astronauti, esitanti dinanzi all’ovulo da fecondare; infine un sonnecchiante napoletano davanti al televisore, felice dell’arrivo del marziano a cui è pronto a cedere il suo posto pur di sfuggire alla noia di una giorno qualunque.

PICCOLI SUICIDI IN OTTAVA RIMA – Vol. 1 e Vol. 2 (60’)
I Sacchi di Sabbia
ideazione Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano
regia Giovanni Guerrieri
con la collaborazione di Dario Marconcini
consulenza all’Ottava Rima Enrico Pelosini
consulenza al canto Andrea Bacci e Enrico Baschieri
in co-produzione con Armunia e Festival Orizzonti 2014
con la collaborazione di Santarcangelo dei Teatri/ Compagnia Lombardi-Tiezzi/ Teatro di Buti / Compagnia del Maggio “Pietro Frediani”
con il sostegno di Regione Toscana.

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