Opera pezzentella

Opera Pezzentella Mimmo Borreli  2015

Opera pezzentella è il titolo dell’ultimo lavoro di Mimmo Borrelli, di cui è autore, attore e regista, ed è un viaggio-rito negli Inferi, alla ricerca di quelle “anime pezzentelle”, abbandonate, che sono lo scheletro e la base della città di Napoli. La location è la bellissima chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco e il lavoro – perché il termine “spettacolo” per Opera Pezzentella è decisamente improprio – si sviluppa sui tre livelli della chiesa spingendosi, quindi, fino all’Ipogeo, tappa conclusiva di un percorso itinerante dove i morti dialogano con i vivi chiedendo aiuto e supporto.

Chi sono le anime pezzentelle?

Supportato da una compagnia giovane e molto espressiva, Mimmo Borrelli ha dato vita alle anime pezzentelle, il cui culto, a Napoli, lo si ritrova sia al Cimitero delle Fontanelle, al Rione Sanità, in alcune ex cave di tufo, dove, per mancanza di spazio, vennero disposte quarantamila persone, morte a causa della peste nel periodo che va dal Seicento all’Ottocento. Secondo la tradizione, i devoti dovevano scegliere la capuzzella di un morto e adottarla per chiedergli protezione. Altri teschi si trovano nell’ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco e, tra questi, c’è la “capuzzella” di Lucia, col velo da sposa, miracolosa in quanto appartenuto a una ragazza che, subito dopo essersi sposata, morì senza consumare il suo matrimonio.

La ricerca di Mimmo Borrelli

La figura di Ernesto De Martino è fortemente presente in Opera Pezzentella ma il teatro di Borrelli è unico perché riesce a mescolare la forza della poesia di Michele Sovente con le viscere del teatro napoletano tradizionale. Eppure, rispetto ai suoi lavori precedenti, è riuscito a ristrutturare l’impianto, ormai consolidato, del suo teatro per ampliarne il respiro. Gli sono stati d’aiuto i ragazzi che hanno frequentato il suo laboratorio, da cui è nato questo lavoro, che hanno caricato i propri personaggi rendendoli vivaci e credibili. Il teatro di ricerca di Mimmo Borrelli è denso, alto e basso, pieno di quei rituali a cui già Moscato, in passato, ci ha abituati. C’è Dante ma anche lo gliommero, Eduardo De Filippo e Raffaele Viviani ma anche Eugenio Barba ed Enzo Moscato fino alla teatralità viscerale dell’ultimo Vinicio Capossela.

Opera pezzentella, l’incontro tra vivi e morti

Borrelli ritrova la teatralità dantesca della Commedia e, con coraggio e ambizione, prova a metterla in scena soffermandosi solo sul Purgatorio. Nel primo quadro, cinque anime, guidate da un Caronte, si disperano perché dimenticate dagli umani. Attendono una giovane che possa sostituire Lucia, il loro punto di riferimento, per evitare di finire all’Inferno. Ecco, quindi, che ci si ritrova al Santuario, che vede Lucia come protagonista in quanto, secondo la tradizione, deve divenire consapevole della propria sorte per poter guidare le anime pezzentelle. Il sacrificio di Lucia avverrà, infatti, nell’Ipogeo dove incontrerà il demone – interpretato da Mimmo Borrelli – del “sabba intessuto d’ossimori”, come ebbe modo di scrivere Enrico Fiore su “Il Mattino”. Un demone che appare al pubblico dapprima sotto forma di caprone e poi come un boss della malavita, biancovestito, scalzo, con Rayban e petto nudo. Un regista-Caronte che guida i suoi allievi-attori tra le pieghe della nostra tradizione teatrale.

Un’opera visionaria, dominata da una forte componente fisica attoriale e da una scrittura carnale, dolce e crudele, che si appropria di vecchie pratiche teatrali per suggerire una nuova, straordinaria, strada da percorrere con tanto coraggio. Un teatro corporeo,  intenso, vero, che dobbiamo sostenere con molta attenzione.

 

OPERA PEZZENTELLA

con Paolo Fabozzo, Federica Altamura, Enzo Gaito, Andrea Caiazzo, Renato De Simone, Isabella Lubrano, Sara Scotto di Luzio, Sara Guardascione, Veronica D’Elia, Mimmo Borrelli, Riccardo Ciccarelli, Lucienne Perreca

musiche Antonio Della Ragione

luci Cesare Accetta

scenografia Luigi Ferrigno

costumi 0770

assistente costumi Gaia Sarnataro

oggetti di scena Alovisi Attrezzature

maschere Gennaro Staiano

sound design Gianluca Catuogno

direzione tecnica Franco Acciarino, Giovanni Caccia

tecnico audio Joe De Marco

produzione Opera Pia Purgatorio ad Arco Onlus, Associazione Culturale “Sciaveca”, Progetto “Purgatorio ad Arco: un Arco sul territorio”

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