Niños di Maria Josè Ferrada: un tributo d’amore verso i bambini

Cosa c’è di peggio che smarrire la pietà e l’amore per quelle che sono le fondamenta del futuro, ossia i bambini? Gli uomini hanno spesso dimostrato di poter diventare esseri al di fuori di ogni grazia e perdono, perpetrando azioni innominabili sugli innocenti. Quando ciò avviene bisogna fare in modo che non venga mai dimenticato e che, almeno per il tempo di una breve poesia, venga restituita l’infanzia a coloro cui è stata brutalmente strappata via. Ecco perché nasce il libro Niños – di Maria Josè Ferrada con le illustrazioni di Maria Elena Valdez, tradotto da Giulia Giorgini – dedicato a 34 bambini vittime della dittatura cilena di Pinochet durante gli anni Settanta.

Il libro di Maria Josè Ferrada – che ha ottenuto molti premi e riconoscimenti proprio per le sue opere di letteratura per ragazzi – è pubblicato qui da noi da Edicola Ediciones, che ha già dato alle stampe un altro lavoro della scrittrice, Kramp.

Confesso che è stata dura leggere Niños, poiché avvertivo il dolore di cui è testimonianza e la sofferenza incancellabile che porta con sé. Eppure si tratta di un novel necessario, per apprendere una parte di storia recente di cui forse non si parla abbastanza e per rivolgere un pensiero a chi purtroppo non c’è più. Le poesie e le illustrazioni dedicate a ciascuno dei bimbi sono davvero dolci e riescono a mitigare la violenza che raccontano. È bello fare la conoscenza di questi bambini per ciò che dovevano essere, se il mondo intorno a loro fosse stato normale e giusto. C’è Carmen, che segna lo scorrere delle stagioni su un quaderno e scrive “il melo è un orologio che cresce sulla terra. Invece di segnare le ore segna le stagioni. Oggi è autunno”. C’è Rafael, che se ne va in giro con un’arancia che gli brilla nella tasca. C’è Alejandra, che per la prima volta vede arrivare la primavera e Carlos che “ogni volta che guarda la luce della lampada si chiede se la sua luce parli la stessa lingua delle stelle”. E che dire del piccolo Josè, che ha deciso di inventare il suo dizionario o di Mercedes, che aveva scoperto che “la luna era un grande formaggio”. Piccoli attimi di dolce normalità ci fanno credere per un istante che questi niños siano stati comuni bambini, e abbiano avuto il tempo di immaginare il loro futuro.

Niños è un libro che fa male, fa male forte al cuore. E, come tutte le cose che fanno pensare e prendere coscienza, va assolutamente letto. In mezzo a tanto dolore, ecco che però spunta infine una gioia, dei 34 bambini uno è riuscito a salvarsi! È Pablo, che raccoglie in sé le vite di tutti gli altri. Sottratto ai suoi genitori dai militari, era stato illegalmente adottato. Ora Pablo può essere tutto ciò che desidera: “un albero, una nuvola, un’onda, una chiocciola”. Può essere la speranza stessa.

Titolo: Niños
Autrice: Maria Josè Ferrada
Editore: Edicola Ediciones
78 pp., col. – 18,00 €

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *