Madame Pink: una commedia noir tinta di rosa

Madame Pink

Madame Pink, una commedia con canzoni ed un cane che parla, per la regia di Alfredo Arias, è in scena al Teatro Stabile di Napoli dall’1 al  12 marzo 2017.  Lo spettacolo del regista franco-argentino, già di casa al Teatro Mercadante lo scorso anno con la messa in scena de Il Bugiardo di Carlo Goldoni, si inspira ai melodrammi dei film noir americani ma anche alla commedia musicale. Una visione trasfigurata e molto pop che porta con sé una riflessione sull’America del Nord, in cui si svolge l’intera vicenda, culla del rapporto tra violenza ed innocenza che fregiandosi di una reciproca cieca accettazione cela una tensione profonda che si riflette nel profondo dualismo tra l’essere, o il credere di essere, e l’apparire.

Protagonista della commedia musicale è Madame Pink (Gaia Aprea):  una donna, come lei stessa si definisce rivolta al pubblico in sala, esagerata sotto il suo aspetto di donna perfetta. Sposata ad un ironico dentista, Goodman (Mauro Gioia) vive le sue giornate all’insegna della monotonia finché un giorno davanti ad una vetrina di un negozio di Miami si imbatte in Roxie (Flo), una dolce cagna rosa nel cui musetto ritrova il viso della sua sorella defunta Rose, nata rosa e morta in gialla per un problema epatico. Come un terremoto, la cagna Roxie sconvolgerà la vita di questa insolita famiglia americana, dettando le regole di un gioco al massacro dai toni rosso sangue. Roxie, che si muove, parla e canta come un personaggio uscito da un classico della Walt Disney, sarà croce e delizia per la Madame nordamericana: sintomatica, all’inizio della messa in scena, l’immagine delle due protagoniste legate reciprocamente al guinzaglio mentre siedono sul grande divano rosso a forma di labbra che domina il centro della scena.

I capricci della cagna non sono affatto capricci del mondo animale: gioielli, vestiti ed uomini affollano le sue numerose richieste che invadono la Madame la cui vita viene poco alla volta scavata dalla famelicità rosa canina che nel giro di poco le porterà via il marito, il socio in affari Regularman (Paolo Serra) e l’amante toy boy Badman (Gianluca Musiu) affondando nella loro pelle i segni del suo passaggio.

Le scene di Agostino Iacurci, i costumi di Marco De Vincenzo ed il disegno luci di Cesare Accetta sono il validissimo specchio del disegno pop strutturato da Arias. L’uso dei toni accesi, i profili canini degli archi di ingresso e di uscita degli attori, il musetto di Roxie illuminato di luci che cala dall’alto, un séparé che cela e svela il grande divano a forma di labbra al centro e l’orchestra che esegue le musiche dal vivo (Giuseppe Burgarella, Ben Croze, Marco Di Palo e Salvatore Minale) disegnano l’atmosfera degli anni Settanta e Ottanta in cui la pièce è immersa. Lo stesso intento è racchiuso anche nei costumi: i toni sgargianti e le scelte stilistiche servono la caratterizzazione del singolo personaggio nel gioco della commedia musicale appare una sorta di cartone animato umanizzato.

La critica al sistema americano si rivela a suon di battute ironiche, talvolta marcate in modo innaturale, e l’incongruenza dell’American dream è messa in evidenza dalla presunta innocenza della cagna Roxie che sotto un morbido pelo rosa cela più di uno scheletro nell’armadio. Ciò che è eccitante a teatro, citando un passaggio della pièce, è che le situazioni di possono ribaltare in un attimo e l’Happy Ending sbuca da dietro l’angolo per appianare, e saldare, tutte le storie, trionfando su tutte le sciocchezze bestiali ed animali.

I protagonisti in scena si adeguano, con una buona performance canora, al ritmo dettato dalla scrittura di Arias che a tratti soffre di lungaggini che smarriscono l’attenzione dello spettatore all’interno di questo mondo dai colori accesi generando confusione e distacco dalla messa in scena. Proprio per questo diventa difficile districarsi in questo groviglio in cui ad avere la meglio sono le musiche di Mark Plati e Mauro Gioia. Un debutto che convince solo in parte e che, come l’American dream, aspetta un epilogo in grado di appianare tutto.

 

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