Lettrismo: all’avanguardia non c’è mai fine

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Per Lettrismo si intende un movimento artistico di avanguardia teorizzato da Isidore Isou trasferitosi a Parigi dalla Romania.

Voleva dare una scossa al mondo artistico del secondo dopoguerra. Ci pensava dal 1946, anche in anticipo rispetto al genio Debord. Voleva diventare scrittore e fondò il Lettrismo. Inizialmente erano in pochi ad appoggiarlo, giusto qualche sciagurato che al Vieux Colombier andava articolando, magari un po’ alticcio, suoni senza alcun senso logico. Furono definiti surrealisti, eppure il movimento di Isou di surreale non aveva proprio nulla. Alla fine degli anni ’40 i surrealisti già non avevano più nulla da dire. Al Vieux Colombier si era presentato anche Artaud, era il 1947, nel pieno della sua follia. Fu seminale: un grande come John Cage rimase colpito da quelle performance atipiche.

Ma i lettristi non volevano spartire nulla con il mondo artistico, stavano rivoluzionando l’arte e la cultura ma nessuno si interessava a quel che facevano. Era un gruppo energico, che si era autoregolamentato a dovere e che aveva sicuramente le idee ben chiare. Isidore Isou veniva visto come un dio: i lettristi, in realtà, stavano per creare una nuova religione della cultura, non volevano sovvertire le sue leggi ma fare una nuova proposta.

Già, vi starete chiedendo, ma quale?  Il punto di partenza era la lettera, un qualcosa in grado di comprendere tutte le discipline e le poetiche possibili e immaginabili. Per fare arte si possono usare due meccanismi, diceva Isou: il Segno e la Performance. Quindi un supporto interno e uno esterno. Questa è la grande novità, ancora oggi sottovalutata dai più. La “poesia sonora“, per fare un esempio, non è solo un agglomerato di consonanti disintegrate per arrivare a una materia sonora ma è la sperimentazione di tutte le nuove tecnologie di registrazione ed elaborazione del suono. In più nella materia lettrista si ritrovano tutti i semi gettati (al vento) dalle più grandi correnti blasonate : l’affichismo dei nuovi realisti, l’idea di cinema di Lemaitre, e la cosiddetta “deriva” surrealista, cioè l’insieme discontinuo di ambienti ed atmosfere diverse e, talvolta, in contrasto.

I lettristi non solo sono stati capaci di inglobare il meglio delle tendenze artistiche contemporanee fino ad allora conosciute, ma hanno anche innovato in maniera originale l’Arte. Hanno rotto totalmente la forma fino a frammentarla in minuscole parti – nel cinema ad esempio all’immagine non corrisponde mai una colonna sonora adeguata – e hanno “rovinato” le pellicole con segni o macchie. Debord farà parte dell’Internationale Lettriste e romperà con loro in occasione della contestazione a Parigi contro Chaplin. Sarà ricordato per “La società dello spettacolo”, libro fondamentale come “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” di Benjamin. Invece di Isidore Isou si sono perse le tracce e sono davvero in pochi, anche sul web, a ricordarlo.

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