L’amore per le cose assenti

l'amore per le cose assenti

In seguito al debutto alla scorsa edizione di Benevento Città Spettacolo, L’amore per le cose assenti, il nuovo spettacolo di Luciano Melchionna, sarà in scena da venerdì 27 a domenica 29 novembre al Teatro Nuovo.

Each man kills the things he loves.

Sul palco Giulia e Matteo sono una coppia adulta che al capolinea di una crisi affrontano la rottura, voluta da lui.
Antieroi dell’amore, lo stesso amore si muove sul palco nei gesti di Her, personaggio già noto al pubblico del regista, che introduce, interviene, attenua, spiega, conclude la pièce e invita il pubblico nell’epilogo al dramma, naturale continuazione del prologo iniziale dalla funzione tipicamente espositiva. Ma Her è anche Deus ex machina, ma senza colpi di scena o macchine teatrali. Entra in punta di piedi, come l’entità divina che nell’azione scenica si trasforma nella personificazione dell’amore stesso, l’amore per quello che c’è stato, come entità sacra da rispettare e trattare con cautela, nonostante i vizi che il tempo ha accentuato nelle anime della donna e dell’uomo incarnate da Autilia Ranieri e Giandomenico Cupaiuolo. I due, eleganti e a lume di candela, aleggiano ai piedi di un cuore precipitato a terra, che a tratti pare pulsare. Ancora. O forse è solo un’eco lontana, che riverbera nella memoria, come un accompagnamento musicale dei ricordi.

Essenziale la scenografia, quasi spoglia, che si scontra con la paradossale enormità del cuore sospeso a mezz’aria. Dapprima in un limbo tra vita e morte,esangue ed avvolto da catene, precipita poi sul palco, poco dopo la comparsa di lui e di lei, sulla scena e la rottura che Matteo annuncia a sua moglie.

I sentimenti di Giulia, così come quelli di suo marito Matteo, avranno permesso a molti tra il pubblico di immedesimarsi nei propri, suggerisce Her, a sipario chiuso.

L’autopsia, parola suggerita dalle note di regia, è scelta per definire L’amore per le cose assenti  di Luciano Melchionna: etimologicamente perfetta per definire il dramma, rievoca un’osservazione precisa, accurata, di un cadavere, il cuore morto, per ricavarne le cause del decesso. Cause coincidenti con le colpe, rivendicazioni, il passare del tempo, che coinvolgono tutte le storie d’amore, senza eccezioni.

Sul palco gli attori insistono nei loro movimenti, quasi in ripetizioni vorticose, come a sottolineare strenuamente una fissità nelle loro posizioni e nelle loro ragioni. I loro corpi,  che in una penombra scenica sembrano anime che si sono perse l’un l’altra – chissà quando, chissà dove -, sono isolati dalle luci fioche di due candelabri, deboli tentativi per ricercarsi.

La trama de L’amore per le cose assenti è aperta: come in altre occasioni, il teatro di Luciano Melchionna è pronto a continuare la sua indagine sui sentimenti in stretta collaborazione con il suo pubblico chiamato a contribuire all’epilogo in divenire. Pubblico, comunque, folto ed entusiasta alla prima del Teatro Nuovo che non resta affatto deluso dalle aspettative che lo spettacolo aveva fatto nutrire.

«Un’esilarante, impietosa, autopsia dei sentimenti», come recitano le note, L’amore per le cose assenti si presenta come un’analisi attenta, scevra di ogni senso di colpa e del filtro dell’amore che impedisce una corretta ed esaustiva visione della realtà seguendo la scia dei cambiamenti che interessano l’animo umano.

Costumi e allestimento Milla
Musiche originali Stag
Scene Roberto Crea

Napoli, Teatro Nuovo – da venerdì 27 a domenica 29 novembre 2015
Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali), ore 18.30 (domenica)
Info e prenotazioni al numero 0814976267 email  botteghino@teatronuovonapoli.it

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