Intervista a Stefano Labbia

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Oggi non vi parlerò di fumetti già dati alle stampe ma di due progetti che saranno disponibili molto presto: le graphic novel Killer Loop’S e Kremisi. La prima è una storia di criminali e di gang, filtrata attraverso gli occhi di Kimberly, al tempo stesso carnefice e vittima di un modo di vivere improntato alla violenza. La seconda, invece, è più affine al mondo supereroistico: Jackson Moore rimane coinvolto in un’esplosione che gli donerà poteri illimitati… Attorno a lui cominceranno a muoversi tantissimi strampalati personaggi, ognuno dotato di una particolare capacità. Si tratta dei lavori più recenti del giovane – e bravissimo – autore Stefano Labbia, che abbiamo il piacere di avere qui con noi. Sarà lui stesso a spiegarci nel dettaglio i punti di forza di queste nuove, entusiasmanti storie.

  • Quando hai deciso di dedicarti alla scrittura in maniera professionale? È stato difficile intraprendere questa strada?

Salve a tutti i lettori de L’Armadillo Furioso! È un vero piacere essere qui sulle vostre pagine! Dunque diciamo che ho sempre scritto – almeno da quando sono riuscito a tenere una penna in mano! Mi chiedi se il mio percorso è stato difficile… si. Lo è ancora. Ma non bisogna mai gettare la spugna, mai mollare nonostante tutto e tutti. Un sogno rimane tale sino a che uno non lo realizza. Personalmente credo che, al di là del “meccanismo delle conoscenze” e di quello che chiamano “nepotismo” – che comunque esiste ed ha il suo peso nell’entertainment e nel mondo della cultura tutto… beh… se sei bravo, se hai qualcosa da dire / da dare… alla fine vieni notato. Sta solo a te farti valere, cogliere l’occasione. L’attimo. Il carpe diem non è sopravvalutato per niente, come qualcuno vuole farci credere!

  • Puoi parlarci del team grafico che si è occupato della realizzazione delle tavole di Kremisi e Killer Loop’S?

Su Killer Loop’S mi sto avvalendo di tre bravissimi illustratori – Marco Proietto, Francesco Grieco e Alfredo Pompilio. Con il primo stiamo portando avanti il volume 1 (edito da LFA Publisher nel 2018) mentre con Francesco abbiamo in lavorazione un volume di storie brevi con protagonisti i comprimari di Kimberly – Stuart. Alfredo Pompilio sta lavorando al secondo volume che è già in cantiere.

  • I tuoi protagonisti sono entrambi uomini sulla trentina a cui accadono cose fuori dal comune. A quale di loro ti senti più simile?

Bella domanda… Credo a tutti e a nessuno al tempo stesso! Entrambi sono sotto pressione  e subiscono gli eventi. Stuart reagisce e, a suo modo, anche Jackson (Kremisi). Entrambi si ribellano agli eventi cercando, invece che di assecondarli, per così dire, di aggredirli, “prenderli di petto”. So per esperienza che questa non si rivela essere mai la soluzione giusta. Bisogna pontificare, per così dire. Cavalcare l’onda sapendo che uno tsunami non dura in eterno. Ricominciare. Anche da zero se necessario. La vendetta non è mai la scelta giusta… anzi… non è mai una scelta. Kimberly (Stuart) e il protagonista di Kremisi lo imparano a proprie spese in modi e maniere differenti…

  • Kimberly è chiaramente ispirato al mercenario chiacchierone Deadpool e, in entrambe le opere, ci sono molti rimandi alla cultura supereroistica. Quando nasce questa passione?

Si beh… diciamo che in Kimberly ho concentrato gli aspetti che più mi divertivano – da cultore dei comics quale sono – di tutti gli anti eroi della mia vita da “nerd”. Penso anche a Ryo Saeba di City Hunter… Jigen e Lupin III… Ma anche The Mask (Stanley Ipkiss). Stuart ha subito molte influenze dai character con cui sono cresciuto. Il suo tipo di ironia strampalato, per certi versi, così come l’ambiente in cui si muove – che nulla ha di divertente… fa di lui un gran bel personaggio. In anteprima per L’Armadillo posso dire che sto lavorando ad un film incentrato su di lui. Non prenderà spunto dai volumi della serie – che saranno quattro, idealmente – ma sarà sempre lui: un killer prezzolato dalla lingua lunga, armato di Maxim 9 ed amante della cucina orientale! I produttori tutti – worldwide – sono avvisati!

  • In Killer Loop’S il confine tra bene e male non apparkimberlye molto definito, come invece accade in Kremisi, dove i personaggi si dividono nettamente tra buoni e cattivi. Ma cosa ne pensa realmente l’autore? Si può tracciare un confine preciso?

Mi stai chiedendo cosa penso della violenza in genere? Ovviamente credo sia sbagliata a prescindere. Sempre e comunque. Non esiste una giustificazione per portare avanti un discorso del genere. In Killer Loop’S poi sono molti i temi affrontati che portano a domande e a confronti personali con cui il lettore si trova a dover fare i conti. Temi come l’assumersi le responsabilità per le azioni malvagie compiute, il valore di una vita umana, la libertà personale, il sacrificio e l’amicizia (Kimberly e Jimmi Jones su tutti). Nonostante la serie spesso poi proponga dilemmi etici come la moralità del pacifismo, la storia – e questo è stato un mio focus perché era quello che volevo trasmettere – mette in chiaro che l’uso della violenza, a prescindere, è sbagliato. Ci sono altre vie. Sempre. E che, come detto, la vendetta non serve a nulla. Se non a far soffrire ulteriormente chi la subisce e chi la applica.

  • Entrambe le opere sono davvero particolari, ricche di tantissimi personaggi diversi. Qual è la tua fonte d’ispirazione? Quando sono nate queste idee?

Sicuramente il mio background, come detto, da “nerd since 1990” ne ha beneficiato! Seriamente… ci sono storie che nascono già pronte, già definite nella testa dell’autore. Killer Loop’S è una di queste. Infatti le richieste sono fioccate appena ho mandato in giro soggetto e sinossi… Ovvio anche i disegni sono stati preziosi ma… diciamo pure che ci sono storie che sembrano avere vita propria: prendono il sopravvento sull’autore che è “costretto” a seguire il flusso. Per Kremisi… i poteri dei personaggi e la creazione delle loro storie – inteso come arco narrativo e sottotrame -, delle caratteristiche (non solo dei particolari fisici di ognuno di loro ma anche della loro morale / condotta scaturita dal loro passato ad esempio) hanno richiesto molto molto molto molto tempo… Kremisi è un vero e proprio universo di personaggi in cui mi sono riproposto che nulla venisse lasciato al caso. È stato uno sforzo enorme, intellettivamente parlando, non lo nascondo.

  • Se dovessi dare ai lettori due buone ragioni per le quali acquistare le tue opere, quali sarebbero?

Solo due? No seriamente… al di là del background anni ’90 / 2000 che troveranno all’interno, gli appassionati di comics troveranno molte citazioni in Killer Loop’S – la serie si prestava alla cosa e… io da amante del citazionismo mi sono sbizzarrito! – e qualche sorpresa in Kremisi dove – e lo dico a Voi de L’Armadillo Furioso… beh chi muore non resuscita. Non ritorna. È morto per sempre, eroe o meno che sia! Siete alla ricerca di disegni e narrazione di grande impatto? Non avete timore nell’emozionarvi?! Kremisi e Killer Loop’S fanno decisamente al caso vostro!

Aspettiamo dunque con impazienza di poter leggere questi lavori – che sembrano davvero ben fatti anche dal punto di vista dei disegni – e lasciamo Stefano con un grosso in bocca al lupo per il futuro!

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