Inshalom o l’assurda partita

inshalom

Inshalom o l’assurda partita è uno spettacolo targato Naviganti InVersi, scritto e diretto da Maurizio D. Capuano, che fa rivivere la guerra tra Israele e Palestina attraverso il racconto della difficile convivenza tra un israeliano, Shlomo, e Nassur, palestinese, all’interno di una stazione “conta-anime” dove i due contano letteralmente i morti sotto la sorveglianza di Bob, un casco blu dell’ONU.

Capuano gioca con materiale rovente e dibattuto ma imbastisce una vera e propria commedia in cui mette l’accento sulla vicenda esistenziale dei due protagonisti, costretti a convivere forzatamente per contare i morti per i propri governi.

L’allestimento è un mix ben orchestrato di situazioni tragicomiche e dialoghi veloci e surreali, che si susseguono generando un travolgente effetto comico. La scrittura di Capuano è al servizio dei suoi attori – i bravi Francesco Saverio Esposito, Fabrizio Botta, Fabiana Russo, Emiliana Bassolino e Antonio De Rosa – e, grazie alla scena funzionale di Federica Del Gaudio e ad un uso sapiente e semplice delle luci, che creano cambi di scena espressivi, riesce ad essere convincente e visionaria. Degna di nota l’idea di unire le parole “inshallah” (termine in lingua araba che significa “se Dio lo vuole”) e “shalom” (parola ebraica che vuol dire “pace”) nella parola “Inshalom” per indicare l’avvicinamento affettivo di Shlomo e Nassur, una trovata originale e umana che dà un ulteriore slancio alla vicenda. Tuttavia, l’autore offre un finale che, pur essendo forte, rischia di essere confortante e poco aderente alla struttura dello spettacolo.

Definirei Inshalom con questi tre aggettivi: bello, leggero e umano. C’è mestiere, talento e stile. Siamo di fronte ad uno spettacolo che potrebbe tranquillamente varcare i confini regionali e avere una buona distribuzione ma non voglio aprire una delle tante questioni che affliggono il mondo del teatro, dove molto spesso si promuove sciaguratamente la mediocrità. Capuano è un autore molto connotato che riesce, con pochi mezzi, a creare lavori come questo, supportato da un valido ed affezionato team, e a gestire una sala, lo ZTN, che offre numerosi spettacoli con la formula dell’offerta a cappello.

Si replica il 27 e il 28 gennaio e il 3 e il 4 febbraio allo ZTN di Napoli.

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