Il mondo non mi deve nulla – Massimo Carlotto

Il mondo non mi deve nulla ph Federico Riva2

Il mondo non mi deve nulla, nato dalla penna di Massimo Carlotto e con la regia di Francesco Zecca, è in scena al Teatro Bellini di Napoli dal 2 al 7 febbraio 2016. Lo spettacolo analizza ed affronta le tempeste della vita e le soluzioni possibili da una doppia prospettiva, attraverso la voce dei due protagonisti in scena, Pamela Villoresi e Claudio Casadio, due personaggi molto diversi per cultura, esperienze, per la concezione personale di vita che trasformeranno un incontro casuale in un rapporto intenso attraverso il quale ognuno apprenderà la propria lezione di vita.

Quella finestra aperta da tempo mi stava aspettando. Una finestra su due mondi diversi, opposti, che alla fine diventano uno, perché quando resta il fondo da raschiare le anime diventano parte dello stesso tutto, della stessa malinconia, dello stesso disagio. La vita è strana, sembra una fila di giorni tutti uguali, poi può capitare che trovi una finestra aperta con una donna, una fata o una strega, che ti salva con la sua magia. Rimini, città tranquilla e borghese non ancora invasa dal caos estivo. Seduto su una panchina illuminato da un alto lampione Adelmo. Operaio quarantenne, travolto dalla crisi e privato del suo lavoro in fabbrica, di quel percorso di vita che gli era stato promesso in giovane età, diploma, lavoro da operaio, famiglia, figli, pensione, scandito da tempi prestabiliti ma certi, in grado di garantirgli un futuro sereno ed una vita tranquilla, ma spezzati dalla tappa non prevista della crisi economica. Siede in quella piazza vuota meditando, cercando un rimedio possibile alle bollette da pagare, alle rate della macchina. In realtà già l’ha trovato deve solo perfezionare la sua tecnica. Si è trasformato in un maldestro quanto sfortunato ladro, un topo d’appartamento che gira in bici la città in cerca di un’occasione fortuita che gli consenta di tornare a casa con qualche soldo in modo da far felice la sua signora, la Carlina, e farli andare avanti almeno un mese. Seduto sotto al lampione scorge una finestra aperta in un elegante palazzo. Non è illuminata, la osserva per un pò. Non c’è nessuno, proprio l’occasione che stava aspettando. Si avvicina, e sembra proprio non esserci nessuno. Illuminato da una torcia si fa strada all’interno dell’appartamento. Quell’appartamento lo attendeva. Aspettava di essere svaligiato da lui. La Carlina sarà contenta, argenteria, soprammobili vari, un furto facile ed indolore. Apre il borsone, tipico della sua nuova professione, e comincia a riempirlo di oggetti.

Da un divano rivestito di stoffa rossa, un divano dondolante posto in fondo alla stanza si leva la padrona di casa, Lise. Capelli biondo platino, sottoveste di seta nera, accento straniero, raffinata, elegante, si avvicina al ladro, ma non sembra essere per nulla spaventata dalla sua presenza, quasi fosse in sua attesa. È Adelmo ad esserne spaventato. Una donna viene sorpresa in casa dai ladri e nemmeno un grido? Lise lo invita a continuare, a fare come se lei non ci fosse, si toglie gli orecchini e glieli porge. La presenza di Adelmo la desta dal torpore della sua anima. Lei ex croupier tedesca, ha girato il mondo in lungo e in largo sulle navi da crociera, vivendo tra denaro, Money makes the world go round  e cita propriamente Liza Minnelli, lustrini e finti sorrisi miranti a spennare al tavolo da gioco i poveri malcapitati. Una vita all’insegna della menzogna, l’unico vero strumento a disposizione dell’essere umano. Un estremo atto di verità che le fa fare i conti col suo bisogno di farla finita. Questa donna sofisticata e votata al denaro che ha sperperato e conservato nel corso della sua vita è rimasta ammaliata a sua volta dalle bugie della regina delle bugiarde, la Banca, che come un serpente in piena arte oratoria l’ha convinta ad investire la quasi totalità del suo patrimonio in un investimento fallimentare dal quale Lise è riuscita a salvare soltanto un piccolo gruzzoletto non alla sua altezza, un gruzzoletto che non le consente però di vivere secondo il tenore di vita a cui era abituata.

Questo incontro tra il ladro incolto dal forte accento romagnolo e la sofisticata croupier mangiatrice di uomini è una finestra nelle loro rispettive vite dove l’insoddisfazione e la tristezza si riflettono reciprocamente. Due mondi che si scontrano e si confrontano perché entrambi mossi da una leva immaginaria che li conduce alla ricerca di una pace estrema, il sogno disilluso di Adelmo e la fine delle sofferenze per Lise. Ma è anche l’incontro di due anime sole che riescono a trovare una collocazione nella solitudine dell’altro. E per questo finiscono con l’essere irrefrenabilmente attratti. Adelmo è un puro, dai buoni sentimenti e ancorato alle tradizioni, costretto alla sua nuova condizione lavorativa da un sistema economico che taglia le radici. Lise è una cinica priva di affetti sinceri. Entrambi però sono i sopravvissuti di un tempo in cui le cose andavano meglio ora votati alla ricerca dell’eternità. Un uomo nasce e poi muore, ma nel mezzo può avere tutte le vite che vuole.

Il mondo non mi deve nulla è una commedia noir dai toni agrodolci. Attraverso battute taglienti, battibecchi e profonde malinconie il pubblico viene piacevolmente intrattenuto dai racconti di Lise e Adelmo le cui vite possono essere quelle di tutti, riuscendo in questo modo a farsi spazio tra le diverse pieghe dell’animo umano ed aprendo un varco alla riflessione sul senso che diamo alla vita. E lo fa a ritmo del mambo, in abito da sera verde smeraldo, come ad una serata di gala, quella che conclude la crociera. Pamela Villoresi è una Lise travolgente. Ricercata e piena di fascino, vittima e carnefice della menzogna, riesce sin da subito a creare una sinergia in scena che rafforza il rapporto empatico col pubblico che presto dimentica la sua indole bugiarda. Claudio Casadio incarna in sé tutta la simpatia dei romagnoli risultando molto credibile di intensa capacità espressiva. La scenografia di Gianluca Amodio sempre in bilico tra luce e penombra contribuisce non poco a ricreare un’atmosfera nostalgica dove si sente aleggiare la presenza oscura ed infinita della morte. Uno spettacolo piacevole, pieno della bravura degli attori in scena che lascia una porta aperta alla speranza di poter voltare pagina.

 

Info

Teatro Bellini di Napoli

via Conte di Ruvo, 14

081 5499688 – botteghino@teatrobellini.it

Orario: martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 21:00, mercoledì ore 17:30, domenica ore 18:00

Prezzi

MARTEDÌ

1° SETTORE 20€

2° SETTORE 15€

3° SETTORE 12€

MER/GIOV/VEN/SAB/DOM

1° SETTORE 28€

2° SETTORE 23€

3° SETTORE 18€

OVER65/CRAL/CONVENZIONI

1° SETTORE 25€

2° SETTORE 20€

3° SETTORE 15€

Ai prezzi sopraelencati va applicata una maggiorazione del 10% pari al diritto di prevendita

 

 

 

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