Il mare nel cielo di Vincenzo Aulitto

il mare nel cielo

Rivive in questi giorni, nelle sale del Palazzo delle Arti di Napoli, il mito degli Argonauti e del loro bramato Vello d’oro. Lo riporta in scena Vincenzo Aulitto, classe 1955, artista campano originario di Pozzuoli, dove continua a vivere e a produrre le sue opere.
Inaugurata il 29 ottobre, la mostra Il mare nel cielo ci proietta in un altro mondo che appare, in un primo momento, come una dimensione quasi da sogno. Le opere di Aulitto catturano i sensi, spalancando, davanti ai nostri occhi, le porte azzurre di quest’universo a metà fra il cielo e il mare.
Ma torniamo ai nostri Argonauti e alla continua ricerca di quel qualcosa di tanto agognato che continuano a simboleggiare. Prendendo spunto dalla leggenda, l’artista fa riferimento ad una drammatica ed attualissima realtà: la realtà di quelle persone in fuga che tentano di raggiungere uno spicchio di felicità ma che, purtroppo, non sempre ci riescono. E allora, nell’installazione al centro della sala, troviamo questi corpi che fluttuano, eterei all’inizio, poi via via più reali, mentre prendiamo consapevolezza del “peso” che dovrebbero avere nel nostro cuore.
Dove andranno? Qual è, ormai, il Vello che stanno cercando? Cullati dalle onde, galleggiano sopra le nostre teste e paiono osservarci. Sono ancora corpi umani eppure, ormai, hanno perso ogni legame con la terra, scegliendo di tornare all’azzurro. Così, la dimensione da sogno si fa straziante. Anche i suoni che accompagnano la visione si fanno più duri, più ossessivi. E’ il rumore del mare, quello che stiamo ascoltando? Oppure si tratta di vagiti di bimbi che, inconsapevoli, vengono alla luce in questo mare primordiale, bellissimo e spietato?

Il mare è un richiamo, un miraggio, un amante e un nemico. Avvolge ogni cosa: speranze e desideri, miserie e disperazione. Gli Argonauti, alla fine, tornano al mare. Che diventa, così, simbolo di vita e morte insieme, luogo dove tutto comincia e a cui tutto si ricongiunge.

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