Il giorno della laurea, la crisi raccontata da Giovanni Meola al Ridotto del Mercadante

Il-giorno-della-laurea-Ph.-Marco-Ghidelli

Dal 26 Aprile al 1 Maggio l’autore e regista Giovanni Meola porta in scena presso il Ridotto del Teatro Mercadante Il giorno della laurea, in cui si narra il breve scorcio di vita quotidiana di una famiglia appartenente alla medio borghesia che si trova a fare i conti con la crisi economica dei giorni nostri.

Una crisi economica che pian piano è diventata anche una crisi di altro tipo e che ha inevitabilmente condizionato il rapporto fra i due soli protagonisti: marito (Enrico Ottaviano) e moglie (Cristiana Dell’Anna). C’è in realtà anche un terzo personaggio, il loro brillante figlio laureando cum laude presso una delle migliori facoltà di economia e commercio del paese. Non compare mai sulla scena direttamente ma solo in maniera indiretta attraverso una lettera lasciata ai genitori in cui manifesta una strana richiesta per entrambi: quella di non presentarsi il giorno della sua laurea.

Atto unico che presenta però due fasi nette e distinte della personalità dei due protagonisti. Il tutto è implicito. C’è un cambio di atmosfera, di luci e perfino di costumi che rappresentano diversi stati d’animo. Inizialmente quello che ci si presenta appare come un normale quadretto di una coppia di quasi mezza età con un passato alle spalle. Passioni sopite da tempo, insoddisfazioni lavorative e non, la razionalità di lei contro l’ottimismo di lui. Fa da sfondo la crisi economica che grava come un macigno sulle loro spalle tanto da costringerli a riporre le speranze per un futuro più roseo proprio nel figlio, “il prossimo messia”. Improvvisamente succede qualcosa però che li costringe ad una inevitabile e orrenda scelta. Termina il conflitto per lasciare spazio ad un volersi prendere l’un l’altro per capire le motivazioni che si celano dietro la richiesta del figlio. Si mettono continuamente in discussione per giungere ad una presa di posizione che stenta ad arrivare. Ora tutto quel continuo battibeccare purtroppo è solo un dolce ricordo. Insormontabili sono i problemi piombati su di loro, in quel microcosmo, che non era assolutamente pronto ad affrontare un qualsiasi tipo di riflessione analitica su cose concrete.

Crollano i valori. Quegli stessi valori trasmessi al figlio che, in un rovesciamento di prospettiva, sarà guidato da quegli stessi valori a compiere un gesto estremo.

Il giorno della laurea è un perfetto dramma moderno, sostenuto con maestria dai due attori protagonisti che sono riusciti a ricreare una sinergia autentica e naturale.

Giovanni Meola dal canto suo non si smentisce e continua a portare in alto il suo teatro e le sue opere con umiltà, mostrando la “sua crisi” in un posto, il Teatro Mercadante, dove la crisi si vive tutti i giorni e a pagarne le conseguenze sono come al solito i precari, spesso giovani lavoratori, cresciuti con delle prospettive e dei valori che purtroppo in questa società servono a ben poco. Ripetendo infatti quanto affermato dal regista a fine spettacolo, una menzione particolare va a tutti i tecnici senza i quali (ed è bene tenerlo a mente sempre) il nostro amato teatro non esisterebbe.

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