Fitness Forever: intervista a Carlos Valderrama

fitness forever tonight

Tonight è il terzo disco dei Fitness Forever ed esce proprio oggi in tutto il mondo grazie all’etichetta spagnola Elefant Records. Un disco che vanta numerose collaborazioni, da Anna Jean dei Juniore a CHAB, il tecnico dei Daft Punk, e che riflette un caleidoscopio di sensazioni e suoni direttamente provenienti dagli anni ‘70. La qualità del sound è altissima, internazionale e, a dieci anni di distanza, i Fitness Forever propongono una summa dei loro dischi in un lavoro che si distingue nettamente dalle recenti produzioni italiane. Dopo ripetuti ascolti, ho chiesto a Carlos Valderrama, aka Gaetano Scognamiglio, di soddisfare alcune mie curiosità.

Questo album sembra una lettera d’amore alla musica degli anni 70/80. Da dove nasce questo tipo di operazione?
Non credo che la parola “operazione” calzi a pennello con la nostra musica, mi dà l’idea di qualcosa fatto a tavolino, un’azione cosciente mirata ad ottenere una reazione.
Nel nostro caso, tutto parte da un dato molto semplice : la musica moderna a un certo punto ha smesso di interessarmi.
Sono da sempre intrigato da un tipo di musica in grado di proporre strutture armoniche che mi possano sorprendere, una musica in un certo senso che possa curare lo spirito ed elevarlo.
A un certo punto nella modernità ho smesso di trovare quello che cercavo, e mi sono rifugiato nelle registrazioni dei dischi a cavallo tra gli anni 70 e 80, un periodo in cui la canzone d’autore si fondeva con il funk e la disco, dando vita a sonorità irripetibili suonate da musicisti di talento superiore e con una qualità a livello di composizioni e di arrangiamento che non ha nulla a che vedere con gli artisti che producono musica attuale.
Oggi, anche nei casi di band più affermate, le strutture delle canzoni sono così prevedibili che mi stufo sempre dopo pochi secondi.
C’è una carenza di compositori di livello superiore disarmante, in Italia in particolare c’è un’attenzione morbosa ai testi, sull’altare dei quali è stata sacrificata la musica, ormai un orpello quasi fastidioso.
Io mi rifiuto di vivere in questo mondo, di giocare anche nella stessa lega, a costo di essere snob. I miei idoli musicali non sono certo i Gazzelle o Coez o i Coldplay o gli Arcade Fire, ma musicisti e produttori di un’altra epoca, ormai morti, ritirati, magari dopo una carriera di scarso successo!
Io faccio questa musica perché questa è  la musica in cui sono immerso ogni giorno, la musica che mi emoziona e mi ispira a comporre, registrare e suonare dal vivo!

Perché questo tipo di sound è così importante per voi?

Per la varietà degli strumenti impiegati, per il suono bellissimo di tutti gli strumenti tipici del genere ( gli archi, i fiati, il fender rhodes, il clavinet, i sintetizzatori vintage, tutta roba che adoperiamo anche noi abitualmente durante le registrazioni ) e per il talento dei musicisti che li adoperavano ( altro che fare i dischi col computer come è abitudine fare adesso ) – la sensazione di umanità che trasuda da 10, 20 musicisti che stanno suonando nella stanza  semplicemente un’emozione che non puoi trasmettere in un altro modo – e nel nostro piccolo cerchiamo di restare fedeli a questo spirito e portarlo in un’epoca come la nostra, dove  diventato così facile fare musica che tutti sembrano esclusivamente interessati a cercare strade per ottenere il massimo col minimo sforzo. Per noi non  è così e dedichiamo alla nostra musica tutto il tempo, l’amore e l’attenzione che ha bisogno per essere portata alle orecchie di chi deciderà di ascoltarla!

Che dischi consigli ai pi giovani che conoscono appena questo genere?

Consiglio senza indugio l’ascolto di “Sfinge”, disco di uno poco conosciuto, ma fenomenale cantautore da poco scomparso che si chiama Enzo Carella, e un disco che si chiama “Gipsylon” di un gruppo che si chiama Number One Ensemble dei due produttori Massimo Salerno e Massimo Chiodi, un LP pieno di breaks sorprendenti e groove della madonna!
Imperdibili anche l’album del 1972 di Arthur Verocai e quello del 1977 della Banda Black Rio, entrambi brasiliani!
Non sono tutte cose che ci sono su spotify, ma con un impegno minimo potrete trovare tutto!!

I vostri pezzi potrebbero sembrare, alle orecchie di un ascoltatore distratto, parodistici eppure si sente la tua vena autoriale. Che riscontri state avendo?

Questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore – la gente crede che l’adoperare un certo tipo di strumentazione o sonorità sia, come dicevi anche tu in precedenza, un’ “operazione revivalistica” o addirittura parodistica.
Capisco che chi ha gli strumenti culturali e gli ascolti per capire la nostra musica riesce ad apprezzarci più facilmente ma, se chiedi a me, sono semplicemente stufo di dischi pieni di canzoni noiose e prevedibili, stufo di musica fatta senza amore, senza passione, col solo scopo di “spaccare”. Mi avete spaccato voi non vi dico cosa! 😀
Cerco di fare, oggi, nel 2017, la musica migliore che mi viene in mente, una musica che possa divertire, nutrire lo spirito e muovere le gambe, e questo è quanto!

Con chi avete collaborato per realizzare il disco?

Ci sono circa 100 persone coinvolte tra musicisti e tecnici, per cui non penso sia il caso di fare una lista completa! Sicuramente  degno di nota il fatto che per ben 3 brani ci siamo serviti di interpreti stranieri ( Vincent Mougel dei Kidsaredead su Tonight, Paulita Demaiz, ex Papa-Topo, su Dance Boys e Anna Jean dei Juniore su Arbre Magique ).
Volevamo una gamma timbrica più ampia, e anche l’interprete ideale per qualsiasi canzone, per motivi diversi!
Grazie al talento di questi splendidi musicisti siamo contentissimi del risultato!
Preziosissimo per non dire fondamentale  stato anche Mario Conte (produttore tra gli altri di Colapesce e Meg ) in fase di missaggio, nel dare un suono compatto e rotondo alle nostre registrazioni, mentre CHAB, il tecnico dei Daft Punk, ha fatto un lavoro di dinamiche accuratissime in fase di mastering. Il valore del loro contributo al disco è incalcolabile!
Come renderete questo disco live?

Siamo in 8, tutto live, niente sequenze. Il palco sarà invaso di tastiere, percussioni, microfoni. Saremo una specie di Earth Wind & Fire napoletani!! 😀 😀 😀
Avete mai avuto momenti difficili? Come vi coordinate?

Si,  complicato proprio perché siamo tanti, e ovviamente tutti i musicisti suonano con altri progetti, tutti o quasi sono anche musicisti nella vita per cui sì, non nascondo che ci possono essere dei problemi, ma solo ed esclusivamente di tipo organizzativo. Per il resto nella band regna una pace e un amore sconfinato, merito dei ragazzi della band che sono tutti tranquilli e con la testa sulle spalle. É cosa rarissima in una band di così tanti elementi!!
Parlaci dei video. Sono curatissimi, stilosi e rispecchiano perfettamente l’idea di un’epoca che, piano piano, sta ritornando in auge.

Per i primi due video del disco dobbiamo ringraziare quei geni dei Ground’s Oranges ( collettivo guidato dal regista Zavvo Nicolosi, Ben Gayolo e Dimitri di Noto ) già autori di video spettacolari per Colapesce. Un rapporto simbiotico già dalle prime battute, non abbiamo nemmeno discusso su come fare i video, era chiarissimo da subito che eravamo sulla stessa lunghezza d’onda. Poi la loro ossessione per la tecnologia e un casting sempre straordinario, sopra le righe, hanno fatto il resto!
Ma non voglio dimenticare Alfredo Maddaluno, ex tastierista della band e membro degli YOMBE, talentuoso in ogni cosa che fa: i 3 video del disco precedente li ha fatti lui e sono stati amati da tutti quelli che li hanno visti!

Grazie per la tua disponibilità!

Grazie a te Francesco!!! Un abbraccio!

I Fitness Forever sono:

Luigi Scialdone – bass,vocals
Andrea De Fazio – drums
Nicoletta Battelli – vocals
Roberto Porzio – keyboards
Francesca Diletta Iavarone – flute
Massimo Imperatore – guitars
Carlos Valderrama – vocals,gtr,keys

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