Dolore sotto chiave/Pericolosamente

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Anticipati da una riscrittura in versi e lingua napoletana della novella I pensionati della memoria di Luigi Pirandello, tornano in scena al Piccolo Bellini due atti unici del maestro Eduardo De Filippo, intepretati da Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano, diretti da Francesco Saponaro.
Il primo, Dolore sotto chiave, del 1958, nasce come radiodramma;  il secondo Pericolosamente, è una piece del 1938. Gli atti convergono la loro attenzione sull’aspetto a cui il teatro di De Filippo ha sempre dimostrato di tenere di più: l’anima umana.

Audentes Fortuna Iuvat – Il destino favorisce chi osa
Virgilio

Sfida, una parola il cui significato è ben noto a tutti.
Le regole di una sfida come si deve sono semplici: si vince, si perde. Fine.
Il pareggio è previsto, ma solo in pochi sanno apprezzarlo.
Quando si parla di lotte bisogna tenere bene a mente l’essenziale importanza di alcuni fattori fondamentali come un giusto equilibrio tra i contendenti per forza, terreno di scontro, ecc ecc.
Se una delle forze schierate in campo è troppo più sbilanciata di un’altra, la sfida perde di valore e interesse estetico, riducendosi ad uno scontro tra un favorito e un outsider.
Almeno che non accada l’improbabile, almeno che l’outsider non vinca.
Ma c’è solo un modo in cui un perdente annunciato può vincere: osare.
Osare a tal punto da mettere in scena i testi di un autore famoso e osannato quasi quanto un dio dal pubblico a cui mostra il suo lavoro, osare talmente tanto da esibirsi quando, a qualche metro sopra la propria testa in linea d’aria, si sta svolgendo uno degli eventi teatrali più attesi dell’anno, osare con così tanta voglia da andare avanti anche quando tutto, apparentemente, rema contro.
Probabilmente, questa serata, per Laudadio, Saltarelli e Schiano non rappresenta in alcun modo tutto ciò, a loro non interessava e non interessa scontrarsi con altri, ma soltanto fare degnamente il loro mestiere. Solo che, davanti ad un fatto, non si può fare a meno di non vedere, non si possono ignorare tutti gli indizi che portano ad un unico risultato: l’outsider ha vinto e ciò che gli tocca è il primo premio, il caloroso applauso del suo pubblico.
Non importa se fuori si gela e le strade sono vuote, non importa se la sala è indegnamente mezza piena, il trio riesce perfettamente a riempire ogni possibile mancanza con la sua bravura.
Tre volti a girare, tre anime pronte e ricettive in quel gioco che è il teatro per chi lo fa seriamente, capaci di non far dubitare mai i propri spettatori della qualità di ciò che si sta vedendo e che non danno neanche lontanamente il via a infausti pensieri di equivalenza tra il passato e il presente.
Alternano testi e autori, alternano se stessi e personaggi, alternano sentimenti reali e finzioni, mostrando l’anima umana in alcune delle sue profonde sfaccettature.
Quando tutto finisce, le luci si spengono pian piano, lasciandoci udire lontani rumori e quel che resta è solo la certezza di aver ricevuta un’umana verità.

 

Dolore sotto chiave/Pericolosamente

testi di Eduardo De Filippo, con introduzione di Luigi Pirandello

diretto da Francesco Saponaro, interpretato da Tony Laudadio, Giampiero Schiano, Luciano Saltarelli

Piccolo Bellini, dal 6 al 17 Gennaio.

Da Martedì a Sabato alle ore 21 e 15; Domenica alle 18 e 30

 

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