Diventi Inventi 1997-2017, il nuovo racconto live di Niccolò Fabi

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Niccolò Fabi è stato generoso nella data napoletana del suo nuovo progetto-racconto “Diventi Inventi 1997-2017” e ha offerto al pubblico numeroso, che ha animato la meravigliosa location di Castel Sant’Elmo, un live molto intimo di oltre due ore. Non una celebrazione, come ha precisato, ma una grande festa per raccontare dal vivo la sua carriera attraverso venti anni di canzoni e un percorso artistico mai uguale a se stesso. Accompagnato sul palco da Alberto Bianco, Damir Nefat, Matteo Giai e Filippo Cornaglia, comincia con “Il Giardiniere”, nella nuova versione folk-country, prima canzone del suo primo album in studio, e prosegue con “Una somma di piccole cose”, titolo del suo ultimo album. Fabi si alterna tra chitarra e pianoforte, dialoga con il pubblico e costruisce, canzone dopo canzone, un live maturo, fluido e molto emotivo dove alterna i pezzi classici, come “La bottega di antiquariato” da solo al pianoforte o “Lasciarsi un giorno a Roma”, a brani più impegnati come “Filosofia agricola” o “Ecco”.

Si confessa, lascia traspirare l’emozione e la gioia di suonare in una location così speciale e racconta, tra le varie cose, dell’errore di stampa sulle locandine affisse in giro per Napoli (Castel S’Antelmo) che, inaspettatamente, gli hanno garantito più pubblico. Termina il concerto con un bis lungo, dove lascia spazio ad una cover di Bianco, “Mela”, e a “Capelli”.

Tornare a casa appagati dopo aver visto un concerto piacevole è condizione essenziale per poter definire riuscito un live, è l’unico metro di giudizio valido, al di là della qualità dello stesso, che si propaga nel tempo. E un live di Niccolò Fabi – che, a mio avviso, somiglia sempre di più ad un Paolo Benvegnù più scanzonato – può toccare sensibilmente corde inaspettate.

Visto a Napoli, Castel Sant’Elmo, il 30.06.2017

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