Cani smarriti: opera d’esordio di Jeff Lemire

Cani smarriti è la primissima opera compiuta di Jeff Lemire, poliedrico autore che si è fatto conoscere con il fortemente autobiografico Essex County e che ha fatto dell’approfondimento psicologico dei personaggi il suo marchio di fabbrica.

Cani smarriti

Leggendo il Lemire di oggi – dalle collaborazioni con Marvel Comics su Vecchio Logan, Moon Knight e Occhio di Falco, al recente e indimenticabile Royal City – viene difficile pensare che l’autore canadese possa aver conosciuto delle incertezze nella narrazione, o dei grossi limiti dal punto di vista tecnico.

Eppure è naturale che tutti comincino da qualche parte, e Lemire ha cominciato proprio con Cani Smarriti, opera che gli è valsa il premio Xeric – istituito dal mitico Peter Laird, co-creatore delle Tartarughe Ninja, allo scopo di finanziare le opere di esordienti meritevoli!

E così, Cani Smarriti segna per Lemire il passaggio da desiderio a realtà: quel mestiere da artista sognato e inseguito a prezzo di tanti sacrifici, finalmente si realizza.

Ma Cani Smarriti no, resta invece nella dimensione del sogno. O dell’incubo, per essere più precisi. Al di là della storia, ciò che conta sono le suggestioni che questo racconto lascia, il viaggio allucinato di un uomo dall’apparenza feroce, ma dall’animo profondamente candido, che si ritrova a fare i conti con una brutalità insensata e terribile, che gli porta via tutto ciò che di più caro ha al mondo.

Trovo che Lemire sia un autore piuttosto malinconico anche adesso, ma in questa acerba creazione la malinconia non è misurata, tutt’altro. La disperazione, la rabbia, il dolore sono enormi, esplodono smisurati, travolgendo il lettore, lasciandolo esausto e sbigottito, mentre cerca di spingere indietro le lacrime.

Cani Smarriti è la storia di un padre, di un uomo, che per sua sfortuna attira gli sguardi della gente. A cui, per somma ingiustizia, non è concesso vivere una vita come quella di tutti gli altri.

Jeff Lemire disegna il dolore, l’inadeguatezza. Il protagonista è un “diverso” come potrebbe esserlo un burtoniano Edward Mani di Forbice. Le uniche persone che lo accettano sono quelle che è destinato a perdere.

Con l’uso di una ristretta palette di colori, Lemire mette su carta un mondo pieno di sofferenza profonda e solitudine senza scampo. I disegni abbozzati stemperano un po’ la terribile violenza che permea la storia, ma il pugno arriva comunque ben assestato al cuore del lettore. Tenetevi pronti.

Titolo: Cani smarriti
Autore: Jeff Lemire
Editore: Panini Comics
104 pp., col. – 12,00 €

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