Abelardo Castillo racconta i suoi mondi reali

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Abelardo Castillo è uno scrittore argentino che non conoscevo, e I mondi reali (Del Vecchio, 2015), suggeritomi da Marina Bisogno , ha soddisfatto, sin da subito, il desiderio di conoscere narratori lontani dal mio mondo. Un autore che dialoga con gli autori argentini del suo tempo utilizzando, però, la dimensione letteraria per descrivere il cambiamento progressivo dell’Argentina e per raccontare una serie di solitudini.

Negli anni ‘60, Castillo comincia a leggere Borges, Arlt, Cortázar, si inserisce, con i suoi racconti, all’interno di una tradizione ben scandita innovandola e, in alcuni casi, correggendola. L’autore argentino lavora su ogni singola edizione de “I mondi reali”, limando gli eccessi per offrire una serie di racconti fluidi, lunghi, pieni di paradossi ma non eccessivi in cui Castillo si interroga sulle singole soggettività e sul loro conflitto con il mondo.

Grazie alla messa in scena degli impulsi e degli istinti dei suoi protagonisti, il lettore riesce ad emozionarsi e ad immedesimarsi in diverse situazioni ambivalenti, contrapposte tra loro, rendendo effettivo ed efficace il meccanismo della lettura.

Oltre al legame tra i personaggi di Castillo e il loro mondo, e tra questo e il lettore, c’è una linea netta e definita tra la storia di Castillo e i suoi personaggi, che chiude idealmente un cerchio ma che, inoltre, crea un’intersoggettività tra tutti questi soggetti. La carta diventa lo spazio letterario per eccellenza e il luogo dove consegnare l’immagine della diversità, declinata attraverso varie storie. Ne “Il tempo di Milena” tutto questo è evidente, l’altro – la donna o l’uomo della sua vita, gli hippie, i Beatles – è la presenza onnipresente nella vita di tutti, che incarna una serie di simboli e di umanità differenti ed è destinato a finire proprio perché la vita è un insieme di processi che portano a nuove dimensioni, cioè a nuovi mondi reali.

Un appello paradossale alla contemporaneità per interpellare la sua profonda oscurità e segnalare la sua crisi di coscienza.

 

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