A Silent Voice

SILENT_VOICE

Verso la fine del mese uscirà al cinema un nuovo film animato dal titolo La forma della voce, adattamento per il grande schermo del manga A Silent Voice di Yoshitoki Oima. Non conoscevo questa serie e ho ritenuto opportuno colmare questa lacuna, poiché ho scoperto che si tratta di una storia molto particolare, diversa dal “solito” manga di ambientazione scolastica.

Shoya Ishida è quello che normalmente definiremmo un ragazzaccio, un bullo che non fa niente di buono né per sé, né per gli altri, il cui unico scopo nella vita è quello di combattere la noia. Il fatto che un ragazzo così giovane – si tratta, infatti, di uno studente di sesta elementare, quindi parliamo di un undicenne – tema così tanto la monotonia, ci fa provare un po’ di compassione per lui, nonostante non faccia altro che comportarsi male. Fare a botte, prendere parte a strampalate prove di coraggio, tutto questo è la normalità per Ishida, che non esita neppure un secondo quando si tratta di andare a caccia di nuovi guai. Non si sa esattamente da dove derivi questa sua inquietudine, questo suo essere inadatto ad un’ordinaria vita quotidiana. La sua, apparentemente, sembrerebbe una famiglia normalissima e la madre, molto giovanile ed energica, si mostra sinceramente legata al suo scapestrato figlio. Le giornate trascorrono sempre uguali per il ragazzo fino a che non incontra Shoko Nishimiya, la nuova studentessa che si trasferisce nella sua scuola. Shoko è carina e molto dolce ma ha qualcosa che attira – purtroppo in maniera negativa – l’attenzione di Shoya: la ragazza è una non udente. Questo suo essere diversa attrae irresistibilmente il bulletto, che identifica Shoko come vittima ideale dei suoi scherzi. La crudeltà con cui si ostina a prendere in giro una ragazza più sfortunata e la sua totale mancanza di empatia sembrerebbero quasi il frutto di una mente diabolica, se non fosse che Ishida, comportandosi male e facendone agli altri, finisce con l’odiare soprattutto sé stesso. Tanto da pensare di farla finita. L’indole buona di Shoko, però, non deve far credere che la ragazza sia priva di coraggio, anzi. Lei ce la mette tutta per integrarsi e avere dei nuovi amici. Lo strumento di cui decide di servirsi per comunicare con i suoi compagni è un quaderno: non riuscendo, infatti, ad utilizzare un linguaggio chiarissimo a causa del suo handicap, la ragazza preferisce esprimersi in forma scritta. A vanificare gli sforzi di Shoko sarà purtroppo il solito Ishida, che ferirà più volte la ragazza, utilizzando quello stesso quaderno soltanto per scriverle cattiverie ed insulti. I suoi scherzi sono particolarmente spietati, non risparmia davvero nulla alla poverina, arrivando perfino a farle il verso in classe, imitando il suo modo strano di leggere a voce alta ed attirandosi, così, l’astio dei docenti. A causa delle continue prese in giro, la famiglia di Shoko deciderà di trasferirla e, dopo questo avvenimento, Shoya diventerà il nuovo bersaglio dell’odio dei suoi compagni, passando da carnefice a vittima.

Dopo il cambio scuola di Nishimiya, i due ragazzini finiscono con il perdersi di vista. Quando si ritrovano sono passati cinque anni e Shoko è diventata una splendida adolescente. Tanto tempo è trascorso, molte cose sono cambiate e nel cuore di Shoya è nata la volontà di chiedere perdono, ottenere comprensione e assoluzione per quello che è stato il suo comportamento terribile e scorretto di qualche anno prima. La reazione di Shoko, invece, sarà quella di fuggire a gambe levate dal suo aguzzino di una volta. Eppure, in poco tempo, si renderà conto che il pentimento di Shoya è sincero e si farà strada in lei la convinzione che tra loro sia ancora possibile un’amicizia. Il cuore puro di Nishimiya non è cambiato in quegli anni e la sua fiducia nei confronti del prossimo è quasi commovente. Peccato che le persone che le stanno intorno – sua madre e la sua sorellina in primis – non vedano di buon occhio il ragazzo e cerchino di fare tutto il possibile per tenerli separati…

Yoshitoki Oima è una giovanissima autrice giapponese che, proprio grazie all’opera A Silent Voice è diventata nota al grande pubblico. Per il particolare tema trattato, Koe no Katachi – titolo originale delle serie – si conferma un manga innovativo, caratterizzato da un segno moderno e accurato al punto giusto. Si avverte fortissima la delicatezza della mangaka nel tratteggiare una realtà difficile come quella dei non udenti: la sua bravura sta nel riuscire a mettere in luce la difficoltà che le persone comuni manifestano nell’accettare il diverso. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che non tutti possiedono il naturale dono di essere intelligenti e comprensivi, anzi, l’intolleranza si ritrova in ogni ambito della vita. Altro tema sempre attuale è il bullismo nelle scuole, che porta sotto i riflettori un malessere immenso a cui è giusto dedicare sempre molta attenzione. E se a farlo sono scrittori sensibili come la giovane Oima, il risultato non potrà che essere positivo.

Titolo: A Silent Voice
Autore: Yoshitoki Oima
Editore: Edizioni Star Comics
Serie completa di 7 volumi, b/n – 29,00 €

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