Zootropolis

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Zootropolis è una città dove tutte le specie animali convivono pacificamente. Dopo millenni di lotte tutte le specie hanno trovato il modo di convivere in pace, dando a noi bipedi una lezione di civiltà. Una città costruita fin nei minimi dettagli con spazi per animali di tutte le taglie creata con preciisone millimetrica, dal treno con lo spazio per il collo delle giraffe, alla città dei roditori (in cui si svolge un inseguimento mozzafiato).

Resta -come in tutte le civiltá ‘ideali’- il ‘razzismo’ tra predatori e prede. I conigli continuano a guardare le furbe volpi con sospetto e gli animali più grossi prendono di mira chi è più piccolo e apparentemente indifeso.
Una coniglietta, Judy, vuole fare la differenza, sfidando i pregiudizi, e non essere solo una coltivatrice di carote. Il suo sogno, infatti, è quello di diventare una poliziotta (il primo coniglio!), ma viene mandata a fare l’ausiliario del traffico. Una carriera, quella di Judy, che stenta a decollare, soprattutto per la mancata fiducia del suo capo, Bogo, che vorrebbe licenziarla ad ogni occasione. Riuscirà a dimostrare ai suoi cento e più fratelli che ognuno può davvero essere ciò che vuole? Ma, soprattutto, riuscita a fidarsi di Nick, la volpe truffaldina?

La convivenza civile viene minata da avvenimenti inspiegabili. Cosa accadrebbe se gli animali tornassero a fare gli animali? Se perdessero la civiltà che hanno conquistato con tanta fatica? Zootropolis sopravviverebbe ai pregiudizi?

La Disney non si smentisce e sforna l’ennesimo film di animazione ben riuscito dopo il successone di Inside Out e Big Hero Six. Un cartone che piace a tutti, facendo ridere i grandi e i piccoli con una serie di trovate molto astute. Molte citazioni e parodie, tra cui un ‘padrino’ inaspettato, uno sportello con solo bradipi a smaltire le pratiche, un’elefantessa smemorata maestra di yoga e la gazzella Shakira, pop star di successo anche nel mondo animale.

Il doppiaggio in italiano è perfetto con molte guest star, tra cui Nicola Savino (il bradipo estenuante), Paolo Ruffini (l’equino hippie), Frank Matano (la donnola contrabbandiere), Massimo Lopez (il sindaco leone) e tanti altri.

Per concludere in bellezza un finale inaspettato in cui i pregiudizi di tutti i tipi vengono messi alla berlina. Un classico happy ending disneiano come piace a noi nostalgici, in cui i buoni sentimenti la fanno da padrone e gli insegnamenti per i più piccoli sono quanto mai attuali, soprattutto in un momento storico in cui il concetto di ‘convivenza civile’ vacilla tragicamente.

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