Rainbow Days

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Gli anni delle scuole superiori rappresentano – nel bene e nel male – un periodo importantissimo nella vita di ognuno di noi e, probabilmente, sono fondamentali nell’influenzare ciò che diventeremo da adulti. La rilevanza di questo periodo in Giappone è ancora più marcata: i ragazzi, una volta terminato il triennio delle superiori, vengono già incanalati in un percorso formativo specifico orientato al mondo del lavoro, pertanto è preferibile che abbiano idee chiare sul futuro fin da giovanissimi. Ma non bisogna dimenticare che, oltre allo studio, questi anni sono preziosi per le relazioni affettive che si creano e per quella così miracolosa inconsapevolezza che nella vita adulta non ci capiterà mai più di poter sperimentare. Sono questi i “giorni arcobaleno” raccontati da Minami Mizuno, un’età luminosa e spensierata dove ogni singolo giorno è prezioso e indimenticabile. Rainbow Days vede come protagonisti quattro ragazzi molto differenti tra loro: Natsuki Hashiba, dall’animo ingenuo e delicato, è la vera rappresentazione di quella purezza giapponese che a noi occidentali fa così tenerezza; Tomoya Matsunaga, invece, è il classico belloccio che ha successo con le compagne e se ne approfitta un po’; Keiichi Katakura, all’apparenza più “normale”, cela in realtà un animo perverso e le relazioni sentimentali che predilige sono quasi sempre in stile Cinquanta sfumature di grigio; in ultimo c’è Tsuyoshi “Tsuyopon” Naoe, che aggiunge un tocco nerd al quartetto, dato che è un grande appassionato del mondo del fumetto e non si perde nessuna manifestazione a tema, avendo anche delle mire professionistiche in tal senso. I ragazzi – com’è naturale che sia – vivono i loro giorni migliori senza pensare molto al futuro, in verità. Sono troppo presi dall’urgenza dei loro sentimenti e dal correre dietro alle ragazze, per potersi occupare d’altro.

La storia comincia nel periodo natalizio, mentre l’ingenuo Natsu è tutto preso dall’organizzazione del suo primo Natale – che in Giappone è considerato una sorta di S. Valentino – con la fidanzatina che sta frequentando da appena un mese. Consapevole della maggior esperienza degli amici in fatto di donne, Hashiba si rivolge a loro per dei consigli, ma i compagni si rivelano consulenti inadatti per lui, ancora così infantile e sognatore. Purtroppo le sue illusioni vengono ben presto spezzate: la ragazza con cui si vede, credendo a causa di un equivoco che Natsuki sia molto ricco, lo abbandona non appena scopre il modesto stato delle sue finanze. Deluso e amareggiato, il ragazzo regala la sciarpa destinata all’amata ad una sconosciuta che sta distribuendo dei fazzoletti gratuiti per pubblicizzare un karaoke. Si tratta – anche se lui ancora non lo sa – di un vero incontro ordito dal destino, perché Anna Kobayakawa – questo il nome della misteriosa ragazza della sciarpa – è una sua compagna di scuola e Natsu finirà con l’innamorarsene perdutamente. A differenza della prima fidanzatina di Hashiba, infatti, Anna è davvero pura e gentile e sembra pronta a ricambiare, anche se molto timidamente, i sentimenti del nostro impacciato protagonista. Nel corso della storia, altri interessanti personaggi femminili si faranno strada nel cuore dei quattro ragazzi e di tutti i lettori, finendo spesso con il rubare la scena ai protagonisti. C’è, ad esempio, la dolcissima ed esuberante Yukiko Asai detta Yukirin, che è davvero la compagna ideale per Tsuyopon, appassionata come lui di tutto ciò che è nerd, dal cosplay ai videogiochi. Il particolare pregio di Yukirin è il suo carattere schietto ed energico, grazie al quale diventa una sorta di sorella maggiore per le altre ragazze, che è sempre pronta ad incoraggiare. Chiaramente Tsuyoshi è pazzo di lei, anche se finge una certa indifferenza. Mari Tsutsui, invece, è tanto scontrosa quanto Yukiko è allegra. Sembra detestare gli uomini con la stessa intensità con cui adora la sua amica Anna, per la quale parrebbe provare sentimenti che vanno ben oltre la semplice amicizia. Il suo carattere scostante e aggressivo attira l’attenzione di Tomoya, abituato ad essere idolatrato dalle ragazze e quindi destinato ad essere fatalmente attratto dall’unica donna che dà l’impressione di essere disgustata da lui. Completa il nucleo delle protagoniste femminili la piccola Nozomi, sorella di Matsunaga. All’apparenza dolce e timida, la ragazzina possiede un lato più ombroso che potrebbe far capitolare l’esigente e particolare Keiichi, per il quale si prende una super cotta.

Minami Mizuno dedica moltissime energie ad ogni singolo personaggio – dai rivali in amore ai vari amici dei club scolastici – con il risultato che sono tutti ottimamente caratterizzati, pieni di pregi e difetti che li rendono molto “veri”. Come in ogni storia sentimental-scolastica che si rispetti, in Rainbow Days batticuori e delusioni sono dietro l’angolo, ma ciò che rende particolarmente interessante quest’opera è che il punto di vista maschile sia privilegiato rispetto a quello femminile. In questo manga si “respira” davvero l’aria del liceo, i rapporti che nascono fra i ragazzi sono freschi e divertenti e riescono a trasmettere quelle prime dolci sensazioni che a tutti è capitato di provare, quell’intensità del sentire che si sperimenta soprattutto durante l’adolescenza, dove ogni più piccolo ostacolo è spaventoso e insormontabile, e tutto ciò che conta ruota intorno a una cosa soltanto: l’amore.

Graficamente parlando, una cosa che mi ha particolarmente colpito di questa serie sono le copertine,  davvero belle e con una colorazione vivace e brillante, che conferisce alle immagini su sfondo bianco un accattivante stile “anime”. Proprio come la storia narrata, anche il disegno della maestra Mizuno è fresco e leggero, caratterizzato da poche e semplici linee e azzeccatissimo per tratteggiare questi liceali nelle loro divise con i cuori palpitanti, sospesi in quest’età arcobaleno in cui ogni cosa è più bella e importante di quanto lo sarà mai.

Titolo: Rainbow Days
Autore: Minami Mizuno
Editore: Edizioni Star Comics
208 pp., b/n – 4,30 €
Disponibili i volumi da 1 a 13

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