Prima del silenzio

prima del silenzio

Nel 1979, Giuseppe Patroni Griffi scrisse Prima del Silenzio per Romolo Valli, che morì tragicamente proprio dopo averlo recitato. Da allora questo testo non è stato più rappresentato. Dopo più di trent’anni, Fabio Grossi decide di dargli nuovo lustro con grande intelligenza e umiltà affidando la parte del protagonista a Leo GullottaSicuramente non si tratta di un lavoro semplice, abbonda di rimandi filosofici e – soprattutto nella prima parte – non lascia respirare lo spettatore. La scenografia è scarna ed essenziale: giusto un divano e pochi libri per mettere in risalto due caratteri diversi all’interno di una stanza che li ingabbia.

Gullotta è un poeta alla ricerca di nuovi stimoli, ha lasciato moglie e figli per vivere una nuova vita. L’incontro con un ragazzo esuberante e vitale – interpretato da Eugenio Franceschini – è un buon motivo per ricordare la sua giovinezza rivivendo con leggerezza i momenti più importanti della sua esistenza. Intraprende con lui lunghi racconti, cerca di insegnargli il potere della Parola indirizzandolo, come un moderno Seneca, verso la bellezza. Ma l’entusiasmo che lui, pian piano, racconto dopo racconto, va riacquistando, non riesce a riscontrarlo negli occhi del ragazzo che, muto ed indifferente, preferisce agire piuttosto che parlare. Nessuno dei due vuole cambiare in relazione all’altro: entrambi vogliono essere liberi seguendo, però, diversi percorsi.

Ma chi è più libero? Il ragazzo che preferisce vagabondare alla ricerca della propria identità oppure il poeta sensibile che riempie le sue giornate di parole? Entrambi sono vittime di un processo che non riescono a gestire, entrambi non vogliono arrivare al Silenzio, alla morte, all’imprevisto ineluttabile. Il ragazzo è ostile, probabilmente perché non ha avuto un padre con il quale rapportarsi. Il poeta cerca un ragazzo da crescere e formare, probabilmente perché i suoi figli sono stati allevati da una madre borghese e dispotica secondo un’educazione che non riesce a condividere. Il suo passato ritorna nelle vesti della moglie e del figlio ma lui lo rifiuta, lo allontana con forza perché non si riconosce più. Saranno entrambi condannati alla solitudine: il poeta avrà dalla sua parte il potere della Parola e della poesia, il ragazzo partirà per intraprendere nuovi viaggi. Non sono state vittime di uno scontro generazionale quanto piuttosto di una resistenza verso l’Altro, inteso come diverso da sé. I due scelgono di dirigersi verso un territorio sicuro per non scontrarsi con l’ignoto, con un territorio sconosciuto che potrebbe nascondere molte insidie. Efficace e magistrale l’interpretazione di Leo Gullotta, messa in risalto soprattutto dalla buona prova registica di Fabio Grossi. Patinate le videoproiezioni che non aggiungono valore al complesso.

 

PRIMA DEL SILENZIO

con Leo Gullotta, Eugenio Franceschini
con le apparizioni di Sergio Mascherpa, Andrea Giuliano
e con l’apparizione speciale di Paola Gassman
video Luca Scarzella
musiche Germano Mazzocchetti
disegno luci Umile Vainieri
risoluzione scenica Luca Filaci
disegno audio Franco Patimo
regista assistente Mimmo Verdesca
produzione Teatro Eliseo
in collaborazione con Fuxia contesti d’immagine

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