Kuragehime – La principessa delle meduse: si conclude il manga di Akiko Higashimura

Si è recentemente concluso il manga Kuragehime – La principessa delle meduse realizzato da Akiko Higashimura e pubblicato in diciassette volumi da Edizioni Star Comics. Nell’attuale panorama fumettistico, la serie si fa notare grazie alla particolarità dei personaggi e all’intreccio per nulla convenzionale. Pur essendo principalmente una love story infatti, gli argomenti trattati sono estremamente seri, dalla ricerca della propria identità all’accettazione di sé stessi, passando per la crescita personale e lavorativa in un mondo – il nostro – dove crisi finanziaria e disoccupazione sono i temi scottanti all’ordine del giorno.

Protagonista di Kuragehime è Tsukimi, una fujoshi – riferito alle ragazze che leggono boy’s love, ossia storie d’amore omosessuali – che vive in una sorta di santuario di sole donne, l’appartamento denominato Amamizukan, che riveste un ruolo di primaria importanza nello svolgimento della trama. Quand’era molto piccola, Tsukimi ha perso la madre, a cui è rimasta, peraltro, profondamente legata: è a lei che la ragazza rivolge tutti i suoi pensieri più intimi e profondi, quasi come fosse una guida invisibile che le è rimasta sempre accanto. La nostra ha sviluppato una fortissima passione per le meduse, forse per via del fatto che uno dei suoi ultimi ricordi felici con la madre, è stata proprio una visita all’acquario per ammirare questi affascinanti esseri acquatici. È qui che la donna ha pronunciato parole simili a un incantesimo, che hanno stregato per sempre il cuore di Tsukimi: “Guarda i merletti bianchi di quella medusa… Sembra proprio l’abito bianco di una principessa, vero? Quando ti sposerai, ti farò un abito bianco come quello…”

La Tsukimi di oggi, dunque, si autodefinisce un’otaku delle meduse. Probabilmente, l’aver perso una guida femminile in tenera età ha influito sul suo carattere, così la ragazza è rimasta molto timida e incapace di coltivare normali relazioni interpersonali – come, ad esempio, scambiare quattro chiacchiere con un ragazzo alla moda o uscire a divertirsi. La sua fortezza è il già citato Amamizukan, dove abitano altre ragazze “particolari” come lei, che si autodefiniscono “Amars” – inventato a partire dalla parola ama, che vuol dire monache – nerd che vivono nel loro mondo dei sogni: c’è Chieko che veste sempre in kimono e appare un pochino più pragmatica rispetto alle altre; c’è la maestra Mejiro, autrice di manga boy’s love che non esce mai dalla sua stanza e quasi nessuno ha mai visto; c’è Mayaya con una lunga frangia che le copre perennemente il volto, appassionata di antiche storie guerresche cinesi; c’è Banba, dai capelli afro, sua compagna di marachelle e con una vera e propria fissazione per i treni; e poi c’è Jiji, gerontofila seriale a caccia di vecchietti; come elemento jolly compare infine Nomu, che cuce vestiti per le bambole e chiama gli esseri umani “moscerini”. Al cast principale si aggiungeranno via via tutta una serie di comprimari uno più strampalato dell’altro, a cui è impossibile non affezionarsi.

La vita di Tsukimi scorre placidamente, tra degustazioni di tè con le sue compagne all’Amamizukan e tranquille passeggiate in cerca di meduse. Sarà questa sua passione a mettere in moto gli eventi più significativi della sua vita, grazie all’incontro fortuito con Kuranosuke, figlio di un facoltoso politico, che la nostra incontrerà sulla sua strada in vesti femminili! Proprio così, il ragazzo si “trasforma” spesso in una splendida donna e più avanti si scopriranno le motivazioni alla base di questo suo eccentrico comportamento. Il ragazzo l’aiuterà a salvare Kurara, la medusa di un negozio di animali che Tsukimi ha “adottato”. Grazie al provvidenziale intervento di Kuranosuke, Kurara verrà tempestivamente spostata da una vasca pericolosa e finirà a casa insieme alla devota Tsukimi. Da qui nascerà un legame molto forte tra i due ragazzi e, insieme a Kuranosuke/Kurako, Tsukimi capirà di avere un incredibile talento da designer di moda. Inoltre, dato che l’Amamizukan rischia di essere demolito per far spazio a un nuovo quartiere in costruzione, la decisione di mettersi sul serio in affari – con la creazione di un proprio brand denominato Jellyfish – e provare a sfondare per racimolare quattrini, sarà quasi scontata.

Il tema della moda, che acquisirà un ruolo sempre più centrale con l’evolversi della storia, è trattato con estrema cura e attenzione: la strada che le ragazze hanno scelto di intraprendere non è per nulla facile e la realtà con cui devono scontrarsi non fa loro sconti, costringendole ad affrontare diverse delusioni.

Anche l’amore, però, troverà il suo spazio, perché Tsukimi – da otaku solitaria che era – si ritroverà improvvisamente circondata da diversi principi e dovrà decidere a chi donare il suo cuore! Il più grande rivale per Kuranosuke sarà il suo stesso fratello Shu, timido e senza esperienza con le donne – ma assolutamente adorabile – che si rivelerà molto attraente agli occhi di Tsukimi, la quale, in effetti, di esperienza ne ha anche meno.

Leggendo i free talk dell’autrice alla fine di ogni volumetto, si capisce che la Higashimura nutre molta tenerezza per le sue creature, questo gruppo di strampalate ragazze con cui sente di avere più di un punto in comune – lei stessa si ritiene un’otaku senza speranza! Per quanto mi riguarda, invece, ho conosciuto la mangaka con il suo autobiografico Disegna! (qui trovate un mio vecchio articolo, se vi va di approfondire) e, già da questo primo contatto, il modo di narrare – così autenticamente giapponese – di Akiko Higashimura mi ha preso moltissimo, ricco com’è di siparietti assolutamente esilaranti e personaggi scoppiatissimi magistralmente disegnati!

Kuragehime rimane un manga originale fino all’ultimo, riuscendo al contempo a tener viva la suspence riguardo allo scioglimento dell’intreccio sentimentale. La cosa divertente è che, pur essendo un fumetto pieno di ragazze, le storie d’amore sono pressoché inesistenti, perché le Amars, onorando il nome che si sono scelte, conducono una vita quasi monastica e non sono assolutamente alla ricerca di un compagno. L’ impressione positiva che mi ero fatta dell’autrice rimane e quindi, dopo Kuragehime – dove la protagonista e le sue amiche sono principesse moderne, pietre grezze che aspettano il loro momento per poter brillare – sarei davvero curiosa di leggere altre sue bizzarre creazioni!

Titolo: Kuragehime – La principessa delle meduse
Autore: Akiko Higashimura
Editore: Edizioni Star Comics
160 pp., b/n – 4,30 €
Disponibili i volumi da 1 a 17 (concluso)

 

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