Io, Nessuno e Polifemo

io nessuno e polifemo

Emma Dante sta cercando una nuova rotta per il suo teatro e Io, nessuno e Polifemo lo testimonia ampiamente. Chi l’ha seguita attentamente, durante il suo percorso artistico, non può che restare attonito dinanzi al suo nuovo pretesto teatrale. Sembra quasi che abbia sotterrato, in un angolo recondito della sua memoria, la sua poetica per entrare in un’altra dimensione narrativa. Partendo da un’intervista impossibile scritta per “Corpo a corpo”, una raccolta di Einaudi, si è messa alla ricerca della sua nuova Itaca, mettendoci la faccia e sfidando il classico dei classici, l’Odissea. Il risultato è uno spettacolo, perché purtroppo di questo si tratta, sul senso del Teatro, oggi. Altro che metateatro, Emma Dante ha sentito l’esigenza di rievocare lo spirito di Polifemo e di Ulisse, punti fermi della drammaturgia classica e contemporanea, per fermare un attimo la sua produzione, respirare, e prendere una decisione su una questione importante : “Come andare avanti?”. Franco Califano si rivolse a un libro come a una persona per interrogarsi sulla sua vita, Emma Dante a due grandi figure della letteratura di tutti i tempi per capire come continuare il suo percorso artistico unendo il suo pensiero sul teatro, ampiamente condivisibile, con la mitologia classica. Non la utilizza come “mezzuccio” per accattivarsi il pubblico ma per interrogarsi, egoisticamente, sul suo futuro di artista fottendosene ampiamente del pubblico. Per fortuna. Emma Dante, in “Io, nessuno e Polifemo”, non fa altro che dialogare serratamente con se stessa, sfruttando e superando tutti i codici prestabiliti del teatro, partorendo una creatura deforme, selvaggia, sconclusionata per il pubblico pagante ma necessaria per lei. Signori, prendere o lasciare, Emma Dante non è riuscita, con questo lavoro, a offrire del Teatro senza spettacolo ma lo farà prossimamente e sarà qualcosa di eclatante.

Se cercate ancora la sua ritualità, le sue storie familiari, i momenti forti, state lontano dal Teatro Bellini di Napoli ma se volete capire qualcosa in più sul senso del Teatro per un artista, è lo spettacolo che fa per voi. Solo il cieco Polifemo può capire il buio, solo l’infedele Ulisse può spiegare che cosa significa amare veramente la sua Penelope, si può tradire il teatro in tanti modi diversi ma, alla fine, si torna sempre lì, all’origine di una passione tormentata, di quel fuoco che noi applaudiamo tutte le volte, a sipario chiuso. Come se fossimo al circo.

 

Io, Nessuno e Polifemo

di Emma Dante
regia Emma Dante
con Emma Dante, Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola, Federica Aloisio, Viola Carinci, Giusi Vicari
musiche eseguite dal vivo da Serena Ganci
costumi Emma Dante
scena Carmine Maringola
luci Cristian Zucaro
coreografie Sandro Maria Campagna
assistente alla regia Daniela Gusmano
produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo
in collaborazione con 67° Ciclo Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza

 

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