Inumani. Re in eterno

Le famiglie reali possiedono da sempre un fascino particolare, che suscita la curiosità del pubblico, ansioso di conoscere la loro storia e carpirne i segreti. Nel loro Inumani. Re in eterno, gli autori Christopher Priest e Phil Noto ci raccontano la storia di una casata molto particolare, quella degli Inumani, appunto.

Nati come comprimari del quartetto dei Fantastic Four nei gloriosi anni Sessanta della Marvel – durante la gestione dei mitici Stan Lee e Jack Kirby – gli Inumani si sono guadagnati nel corso degli anni, uno spazio sempre maggiore, fino a raggiungere la popolarità necessaria ad ottenere delle serie da protagonisti. Del resto, il carisma non manca di certo a questi personaggi che sviluppano incredibili poteri dopo essersi sottoposti ad un rito chiamato Terrigenesi, che consiste nell’esposizione alle cosiddette nebbie terrigene e provoca il mutamento che li dota delle loro specifiche abilità.

Inumani. Re in eterno è una storia ambientata molto prima che Freccia Nera – capace di distruggere ogni cosa con un semplice sussurro – e la bella Medusa dai rossi e lunghissimi capelli fossero sposati, e governassero insieme Attilan, il mondo inumano. Con un approccio in stile Game of Thrones – il re in carica insidia la giovane Medusa, mentre inganni e tradimenti sono dietro l’angolo – ci vengono presentate le versioni più immature e inconsapevoli sia dei due futuri coniugi, sia di tutti gli altri personaggi, dal fratello di Freccia Nera, Maximus il Pazzo, al cucciolo Lockjaw – il cagnolone teleporta che ora segue fedelmente la nuova Miss Marvel, Kamala Khan – con uno sguardo più da vicino alla travagliata giovinezza di Karnak e Triton.

Come dicevo, l’assetto del regno di Attilan, prima della pacifica epoca nata sotto la guida dei sovrani che ben conosciamo, era molto più oscuro e crudele. L’aspetto più terribile è dato dalla presenza dello “schiavificatore”, un macchinario creato dai Kree – la razza aliena responsabile della nascita degli Inumani stessi – per rendere schiavi gli umani, tramutandoli nei cosiddetti Primitivi Alfa. Proprio una ribellione di questi, innescherà i motori della bella storia che mi ritrovo fra le mani, dando modo al nostro Freccia Nera di riflettere sulle sue responsabilità di re, e ai suoi comprimari di maturare insieme a lui.

Re in eterno è denso di colpi di scena e i personaggi – con i loro dilemmi e l’avventatezza tipica della gioventù – sono ottimamente caratterizzati. Proprio la regina Medusa, infatti, è ben lungi dal possedere quella saggezza che la contraddistingue in molte storie più recenti, anche se la sua indole fiera e indomita è già riscontrabile in questa versione adolescenziale. Per quanto riguarda i disegni, ammetto di essere un po’ di parte: lo stile di Phil Noto – di cui ho apprezzato tantissimo il lavoro fatto per la recente serie Black Widow – mi fa letteralmente impazzire e trovo che il suo uso dei colori sia spettacolare, riuscendo sempre a donare al tutto un tocco di grande eleganza, con un’armonia d’insieme davvero superlativa.

A chiudere il volume, troviamo delle storie bonus che hanno per protagonista Lockjaw, scritte da Ryan North e disegnate in stile cartoon da Gustavo Duarte. Dei piccoli siparietti comici che vedono interagire il cucciolo inumano con guest d’eccezione, da Wolverine al titano Thanos. Davvero deliziose.

Titolo: Inumani. Re in eterno
Autori: Christopher Priest, Phil Noto
Editore: Panini Comics
112 pp., col – 15,00 €

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