Hamlet Travestie: c’è del marcio nel Rione

10441168_976937655729084_3280878369044859323_nAl Teatro Bellini, dal 8 al 13 marzo, la compagnia teatrale Punta Corsara porta in scena “Hamlet Travestie“, la quale vede la sua genesi, e qui cito, “da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare”.

Il giovane Amleto, da poco orfano di padre, sembra essersi chiuso in se stesso. Perso nei suoi pensieri, il giovane cade vittima di una fantasia, nella quale è convinto di essere l’Amleto shakesperiano e cerca, attraverso di esso, di trovare una soluzione al suo dolore.

La Compagnia Punta Corsara è giovane, il che, per qualcuno, può apparire già come primo grave difetto.
Nasce dal desiderio di una città, di questa città, Napoli, di vedere sul proprio territorio un percorso di crescita teatrale e di assistere alla rivalutazione di una delle parti di essa più attaccate e offese negli ultimi anni.  Nasce dalla volontà di mietere bellezze in un posto in cui ce ne sono già tante perennemente offuscate da troppi orrori.
Insomma, questa compagnia ha appena visto la luce e già deve “difendersi”, deve dimostrare tanto, forse troppo, al mondo del teatro e a chi non ha creduto in questo progetto.
Per questo motivo, “Hamlet Travestie”, in questi giorni in scena al Bellini, smette d’essere ad un certo punto spettacolo teatrale e diviene teatro di guerra.
Le idee, le possibilità e i sogni di un’intera generazione si scontrano contro la mancata attenzione dovuta alla realtà culturale di una città, si sfidano muso a muso con chi vorrebbe vedere un supermarket o un parcheggio per ogni posto dedicato alle gioie a loro incomprensibili.
No, Hamlet Travestie non è solo una semplice pièce, è l’occasione adatta per riflettere, ridere e innamorarsi di personaggi così pieni di vita e umanità da vederla venir fuori dai loro corpo e traboccare dalla quarta parete per inondarci tutti col suo verbo.
È l’eccezione che conferma la regola, la possibilità di vedere e credere in un teatro diverso. La soddisfazione, quasi personale, di veder portato sul palco il mondo reale in tutte le sue sfumature, senza nessuna esagerazione di parte che non sia scenica, e di poter tornare a sognare rimanendo coi piedi perfettamente ancorati alla terra. 
Perché no, “il 41 non c’arriva a Danimarca”, ma neanche il reale, col quale ci confrontiamo tutti i santi giorni, spesso ci porta dove vogliamo arrivare, così finiamo col smettere di tentare, di credere.
Ciò che ci resta per fuggire da questa massa compressa sullo sterno della nostra voglia di vivere, allora, è l’irreale, la fuga nella follia e il tentativo malsano di mettere le cose apposto lì per poi poter tornare al reale da vincitori.
Per poter salvare questo nostro mondo, il quale, nonostante tutto, chiede espressamente di essere lasciato a fallire.

Hamlet Travestie

Emanuele Valenti e Gianni Vastarella

Con Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Vincenzo Nemolato, Valeria Pollice, Emanuele Valenti e Gianni Vastarella

dal 8 al 13 Marzo al Teatro Bellini di Napoli

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