La guerra di Corea, un testo prezioso per capire i nostri tempi

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La guerra di Corea iniziò il 25 giugno 1950 e non è ancora finita. Le conseguenze di quel conflitto durano ancora tutt’oggi, per questo motivo un libro come questo di Steven Hugh Lee, docente di storia all’Università della Columbia britannica, è più che mai utile per comprendere e decifrare le questioni odierne.

Ripubblicato da Il Mulino in edizione tascabile a dicembre del 2016, “La guerra di Corea” si sofferma principalmente sulle dinamiche che hanno scatenato il conflitto arrivando temporalmente a quella conferenza di Ginevra del 1954 dove si cercò una soluzione sia in Corea che in Indocina.

Evento storico importante, seppur poco studiato perché situato storicamente tra la Seconda Guerra Mondiale e il Vietnam, fu una battaglia in Corea tra le Nazioni Unite, che volevano bloccare la potenza sovietica, e il blocco comunista, composto da volontari cinesi e dall’armata rossa sovietica a sostegno della Corea del Nord.

Il risultato fu una disfatta per entrambe le parti, che causò 2800000 morti, la metà delle quali composta da civili. Nel saggio, infatti, il prof. Lee, oltre a raccontare cronologicamente gli eventi, si sofferma a lungo sulle conseguenze della guerra sulla popolazione e sulle incertezze politiche che il conflitto ha causato negli anni a venire. Ci fu, infatti, una forte insoddisfazione legata alle trattative di pace perché non ci fu un’effettiva pacificazione ma si stabilì solo un rapporto di non belligeranza. Il conflitto costò carissimo ad entrambe le parti.

Questo saggio, importante per capire le dinamiche della guerra fredda, delinea un percorso quasi unico, vista l’assenza di pubblicazioni su quest’evento storico, che può essere approfondito grazie ad una ricca bibliografia finale. Ma, soprattutto, può essere un saggio agile per chiarire alcuni punti degli scontri verbali tra Donald Trump e Kim Jong-Un.

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