Gli animali notturni di Cerciello e la partita a scacchi con la vita

ANIMALI NOTTURNI di Juan Mayorga traduzione Adriano Lurissevich regia di Carlo Cerciello con Lello Serao - L’Uomo basso; Luca Saccoia - L’Uomo alto; Sara Missaglia – La Donna alta; Imma Villa – La Donna bassa Scene Roberto Crea | Costumi Annamaria Morelli Luci Cesare Accetta | Musiche Paolo Coletta Direttore di produzione Hilenia De Falco Direzione di compagnia Vincenzo Ambrosino Realizzazione scene Retroscena Realizzazione costumi CTN75 di V. Canzanella produzione Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia TAN (Teatri Associati Napoli) DATE 9, 10 LUGLIO (ORE 23.00) | LUOGO TEATRO SANNAZARO DURATA 1H E 15MIN
 LINGUA ITALIANO | PAESE ITALIA

ANIMALI NOTTURNI
di Juan Mayorga
traduzione Adriano Lurissevich
regia di Carlo Cerciello
con Lello Serao – L’Uomo basso; Luca Saccoia – L’Uomo alto; Sara Missaglia – La Donna alta; Imma Villa – La Donna bassa
Scene Roberto Crea | Costumi Annamaria Morelli
Luci Cesare Accetta | Musiche Paolo Coletta
Direttore di produzione Hilenia De Falco
Direzione di compagnia Vincenzo Ambrosino
Realizzazione scene Retroscena
Realizzazione costumi CTN75 di V. Canzanella
produzione Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia TAN (Teatri Associati Napoli)
DATE 9, 10 LUGLIO (ORE 23.00) | LUOGO TEATRO SANNAZARO
DURATA 1H E 15MIN

LINGUA ITALIANO | PAESE ITALIA

La messa in scena di Carlo Cerciello del testo di MayorgaAnimali notturni, ci pone davanti un conflitto. Un conflitto però magistralmente sottinteso, sotterrato quasi, sul quale i quattro protagonisti si muovono e camminano senza in realtà rendersi davvero conto del mondo sotto la superficie. È un caos calmo che oscilla fra i sentimenti. Una partita a scacchi con la vita per rompere la monotonia di un’esistenza senza un vero scopo.
Due coppie che abitano lo stesso condominio. L’Uomo alto e la Donna alta, l’Uomo basso e la Donna bassa. Ecco che ci troviamo davanti a degli opposti non solo dal punto di vista meramente fisico. Sono vite diametralmente opposte che in nessun altro caso avrebbero interagito a vicenda. Anche quando questo avviene è evidentemente una forzatura, una costrizione. L’Uomo basso, gretto e mediocre, costringe l’Uomo Alto, un intellettuale sottoccupato, ad assecondare i suoi apparentemente innocui desideri di compagnia, un ricatto al quale non può sottrarsi essendo a conoscenza delle sue origini, è un immigrato senza permesso di soggiorno. Diventa, quindi, quasi uno schiavo alla mercé di un uomo intellettualmente meno affascinante ma che sicuramente è dotato di quella scaltrezza che risulta molto più utile nella vita di tutti i giorni. Un “sapere nozionistico” che si contrappone ad un “sapere pratico”.

“La volpe conosce molte cose. Il riccio solo una, ma importante.” È questa citazione di Archiloco infatti che permea l’intera drammaturgia.
Quella di Juan Mayorga non è solo una critica al delicato problema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Spagna in seguito alla severa politica perpetrata dal primo governo Aznar, ma è anche un testo che contrappone la figura dell’intellettuale a quella del potente. È necessario svendersi, scendere a compromessi e sembra impossibile ribellarsi a questa triste e paradossale condizione. Bisogna sopravvivere, ed è questo istinto che porta l’Uomo alto a diventare ombra e precettore dell’Uomo basso, desideroso di cultura e di riscatto.
Questo gioco delle parti è però tenuto nascosto alle due donne che parallelamente vivono una condizione di solitudine e perenne incomprensione. Ognuno porta con se un segreto che cela all’altro. Le uniche consolazioni sembrano amanti (forse) immaginari e programmi dozzinali in seconda serata.

Eccoli gli animali notturni, che agiscono nell’ombra e preferiscono l’oscurità alla luce, il non detto alla rivelazione. Carlo Cerciello ricrea questa tensione partendo dal basso e proseguendo piano e con cautela fino all’amaro finale. Le scene del fidato Roberto Crea aiutano allo scopo creando un’atmosfera asettica e plastica. I rumori bianchi riempiono i silenzi e gli sguardi dei quattro attori protagonisti: Imma Villa, Lello Serao, Sara Missaglia e Luca Saccoia.
Un adattamento raffinato che non vuole andare oltre quanto scritto e pensato dall’autore, restando quindi fedele nelle intenzioni e spingendo, dove può, in scena, rendendoci osservatori attraverso una teca di vetro metaforica delle interazioni fra gli “animali”. O forse gli animali eravamo noi. Animali notturni che vivono al crepuscolo del mondo, un mondo senza tempo e senza speranze.

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