Gang Bang: Fabio Pisano mette in scena Palahniuk

Gang-Bang

Fabio Pisano porta in scena presso il teatro ZTN di Napoli, situato nei pressi di piazza Dante, Gang Bang, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore statunitense Chuck Palahnuik, meglio conosciuto per opere quali Fight Club e Survivor già noti ai più per essere stati trasposti sul grande schermo ottenendo grande successo di critica e pubblico.

Il linguaggio dai toni enfatici e a tratti grotteschi dello scrittore, infatti, si presta perfettamente ad un adattamento di tipo scenico delle sue opere in cui ci mostra spesso una realtà cruda in cui il nichilismo e l’annientamento umano regnano sovrani.
Siamo tutti spettatori e protagonisti di questo dramma che è la società moderna dei mass media e del consumismo sfrenato. Ed è proprio quello che ha cercato di evidenziare Fabio Pisano e per questo suo intento la Zona Teatro Naviganti non poteva essere luogo migliore. Non c’è palco, non c’è platea, non c’è sipario. Sembra quasi che non sia teatro, ma mai affermazione è stata più lontana dalla realtà.

La messa in scena prende il via in modo naturale ed automatico e lo spettatore si trova improvvisamente catapultato in un’altra realtà o ,sarebbe più opportuno dire, nella finzione. All’ingresso ai presenti viene assegnato un numero, segno che la pièce è più interattiva di quanto si possa immaginare.

Cassie Wright, pornodiva ormai al termine della sua carriera, vuole battere il record mondiale di gang bang facendosi penetrare nell’arco di una giornata da 600 uomini per poi documentare il tutto su pellicola. Ha però uno scopo ulteriore: morire durante l’atto per assicurarsi che la sua impresa non venga superata da nessun tentativo successivo. Quattro personaggi sulla scena. Tre uomini. Brad Bacardi (Ciro Giordano Zangaro), numero 600. Ex attore di film hard. Decide di partecipare alla gang bang, che vede protagonista la sua ex moglie, con l’intento di morire sul set per cercare disperatamente una redenzione dal suo tortuoso e dissoluto passato. Tom Hesler (Roberto Ingenito), numero 137. Attore fallito di serie tv di bassa lega. Cerca di rilanciare la sua carriera partecipando al film che, nel caso in cui Cassie muoia, potrebbe rivelarsi un ottimo trampolino di lancio. Nasconde in realtà un passato di continui abusi da parte del padre. Malcom Regan (Raffaele Imparato), numero 72. Ragazzo ventunenne che crede fermamente di essere il figlio abbandonato e perduto di Cassie Wright. E’ il motivo che lo spinge a partecipare alla gang bang. Una donna.
Sheila (Francesca Borriero), assistente e tuttofare di Cassie. E’ colei che chiama di volta in volta, a gruppi di tre, i partecipanti. Anch’essa ha un segreto: è la vera figlia di Cassie Wright in cerca della verità e della vendetta.

Lo spettacolo procede così, senza pause, per circa un ora, in cui si assiste ai continui battibecchi fra i tre protagonisti, nudi in scena. Ci troviamo tutti nella sala d’attesa che si trasforma nel luogo della progressiva rivelazione del tormento dell’uomo. L’anima viene completamente messa a nudo per lasciare il posto al degrado e alla sconfitta. Ogni numero chiamato è un sussulto per lo spettatore/protagonista che vive l’intera rappresentazione con l’ansia e l’intima consapevolezza di poter intervenire ed essere partecipe di quel piccolo stralcio della realtà. E’ quasi impossibile tenere le distanze più che fisiche, mentali ed emotive rispetto a ciò a cui si sta assistendo. Vani sono i tentativi di rintanarsi al sicuro dietro quella “quarta parete” che qui non è mai esistita. Non è possibile giudicare, perché equivarrebbe a giudicare se stessi. Fabio Pisano ci getta nella fossa dei leoni, dove nessuno è al riparo. Non c’è via di scampo. Ciò che ci resta da fare, ed è ciò che fanno i tre protagonisti, è spogliarci integralmente e oltrepassare quella parete nera, andare da Cassie, sperare di trovarci il perdono e il paradiso. Sperare insomma di lasciarsi alle spalle questo triste e desolante presente.

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