EbbaneSis: il duo napoletano Viviana & Serena che rilegge la tradizione

Ebbanesis 1

Viviana Cangiano e Serena Pisa sono il duo EbbaneSis, parola che unisce due termini della parlesia, “ ‘e bbane”, cioè i soldi, e “sis”, sorelle. Il progetto è nato sul web, la loro versione di “Carmela”, su facebook, ha superato le 400000 visualizzazioni e hanno realizzato un originale arrangiamento di “Ragione e Sentimento” di Maria Nazionale che sembra una villanella napoletana.

Ho avuto la possibilità e il piacere di vederle dal vivo al Lanificio 25 di Napoli con il loro spettacolo che mi ha letteralmente ammaliato, un’ora intensa e ipnotica dove la forma coincide decisamente con il contenuto.

Sintomatica l’apertura con una “Reginella” swingata e a cappella, che ci fa immaginare la Napoli in guerra, quando gli americani usavano lo swing per instaurare buoni rapporti con la popolazione. L’accostamento, infatti, non è per niente azzardato dato che Reginella è stata scritta comunque in tempo di guerra, in un 1917 nel pieno del primo conflitto mondiale, e, soprattutto, perché fu esportata, negli anni dello swing, a New York da una sciantosa napoletana, Gilda Mignonette. Infine, non vanno dimenticate le richieste dell’imprenditore tessile Gutteridge al gruppo di Carosone quando, allo Shaker Club di Via Nazario Sauro, chiedeva loro di suonare pezzi molto swing e, tra questi, classici napoletani. Da quel momento in poi, la contaminazione tra melodie partenopee e ritmo sincopato americano divenne possibile.

L’idea eccellente, nata per pura passione, deflagra nel medley tra “O Sarracino” di Carosone e “Ricciulina” della NCCP o nella “crasi” tra “Ammore annascunnuto” di Mario Castiglia e “Ipocrisia” di Angela Luce, momento altissimo e struggente in cui le voci si intrecciano in maniera emozionante fino a divenire unità espressiva. Straordinari i cambi di atmosfera, le contaminazioni (la loro versione di “O Zappatore” è imprescindibile, che sembra quasi un oratorio, con le loro voci che diventano corpo di suono) che contrappuntano i necessari omaggi fedeli a Raffaele Viviani con brani come “O Nnamurato mio” dove Viviana Cangiano ricorda molto l’irraggiungibile Concetta Barra senza mai cadere nell’ovvia imitazione.

Contaminazioni che ho ritrovato anche sul piano visivo, con loro due che ricordano, nei vestiti e negli atteggiamenti, le fadiste di Lisbona con una forza goliardica, però, tipicamente napoletana. Si legge, tra le righe dello spettacolo, la loro formazione teatrale (Viviana lavora con la compagnia NEST per “Il Sindaco del Rione Sanità” di Eduardo De Filippo con la regia di Mario Martone, Serena è in tour con Lello Arena con lo spettacolo “Parenti Serpenti” di Melchionna) ma, soprattutto, si avverte un legame solido, un’amicizia e una professionalità che, tra le nuove generazioni musicali e teatrali, difficilmente si incontra.

Visto al Lanificio 25 di Napoli il 13/02/2018

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