David, l’amore e l’assenza di Vuccirìa Teatro al NTFI

David

ph Ivan Nocera – ag Cubo

Ritorna a Napoli, dopo solo qualche mese dalla messa in scena al Piccolo Bellini di Napoli di Battuage, in un tempo ormai ovattato in cui la voglia di riprendere si fonde con la necessità del distanziamento sociale,  Vuccirìa Teatro, la formazione siculo-romana ormai di casa nelle rappresentazioni napoletane. E ritorna nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2020 con David per la regia di Joele Anastasi, un lavoro che, ancora una volta, rende quell’incontro tra arte ed anima un incontro speciale, in cui immagini, suoni e parole trasportano il pubblico in una magica danza.

Il lavoro portato in scena nel Cortile della Reggia di Capodimonte, rispetto ad altri visti nelle passate stagioni teatrali, denota una maggiore raffinatezza nei testi e nelle immagini: l’interessantissima formazione composta da Joele Anastasi, Federica Carruba Toscano,  Enrico Sortino e Eugenio Papalia ha già dato prova dell’impegno fisico ed emotivo. La fatica dell’attore è evidente in ogni momento delle varie rappresentazioni ed il risultato finale è sempre un legame immediato con lo spettatore che, al termine della rappresentazione, lascia la sala arricchito dall’esperienza appena vissuta

Con David la ricerca del linguaggio teatrale è meno ancorata al tempo presente lasciando spazio ad un rincorrersi dei tempi della narrazione. Il rapporto duale, tra luci ed ombre, da sempre presente nelle loro rappresentazioni, è in questa messa in scena particolarmente evidente. David è amore. Ma è anche assenza. È amore per l’assenza. È amore nella proiezione di quello che avrebbe potuto essere ma che non è stato. È amore per quello vissuto per poco. È l’amore di una madre per un figlio, forse mai nato o forse sì, che distrutta dall’assenza si lascia alle spalle il modo, nascosta in un prigione fatta di silenzio. Non più una parola, ma è tanto il dolore ed è tanta la rabbia che trasuda in ogni singolo gesto. È l’amore di un padre che per lo stessa assenza riempie il mondo di parole e fiori nel tentativo (vano) di cancellare questa assenza. Un fiore per una vita, col risultato però di lasciarsi cadere giorno dopo giorno in un baratro cieco di disperazione. È l’amore di un fratello per l’assenza dell’altro. È un amore che sconfina nella vita, mai vissuta, dell’altro. È amore questo bisogno di non credere più nell’amore perché distrutto, fatto a brandelli dall’assenza.

Con David Joele Anastasi porta in scena un lavoro raffinato che pone al centro la forza del linguaggio dei corpi. Dall’ingresso in scena sino alla termine della rappresentazione i loro corpi, con enorme fatica fisica ed emotiva, diventano il veicolo prediletto di questo dramma familiare. Dalla vita alla morte, dal dolore alla gioia, David si presenta al pubblico nella sua originaria nudità, emblema della perfezione, come perfetto è nell’ideale il rapporto col fratello mancato. Vivere l’altro fino a diventarne parte. Essere l’altro, nelle forme più estese. Essere nell’altro.

 

DAVID

DRAMMATURGIA E REGIA JOELE ANASTASI
CON JOELE ANASTASI, FEDERICA CARRUBA TOSCANO, EUGENIO PAPALIA, ENRICO SORTINO
AIUTO REGIA GIUSEPPE CARDACI, ENRICO SORTINO
SET DESIGNER GIULIO VILLAGGIO
LIGHT-DESIGNER MARTIN EMANUEL PALMA
FOTO DALILA ROMEO
VIDEO GIUSEPPE CARDACI
COREOGRAFIA FERTANGO
SCENOTECNICA ALOVISI
UNO SPETTACOLO DI VUCCIRÌA TEATRO
PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO DI NAPOLI – TEATRO BELLINI
COPRODUZIONE FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA

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