Davanti al dolore degli altri, Susan Sontag esamina le sfide morali della fotografia

Davanti al dolore degli altri è un testo che cerca di rispondere, con la consueta lirica frammentata ed ellittica di Susan Sontag, ad alcune domande importanti che fungono da perno in tutto il libro. Cosa succede davanti alla rappresentazione del dolore degli altri? È possibile una “riproduzione” del dolore? Come si può fotografarlo o filmarlo senza sottrargli verità o produrre effetti di voyeurismo?

Questo libro del 2003, e ripubblicato ora da Nottetempo, riprende i temi dei saggi sulla fotografia pubblicati dalla Sontag negli anni ‘70 e, soprattutto all’indomani dell’11 settembre 2001, torna su quei concetti chiave (il moltiplicarsi della fotografia, l’onnipresenza dell’immagine) per relativizzarli. Che informazioni ci comunica la fotografia? Sontag precisa che il livello di informazione generato dall’immagine è del tutto equivalente a quello dell’esperienza. Eppure quando guardiamo da vicino un’immagine di guerra, le sentiamo vicine ma senza responsabilità.

Il lavoro di Susan Sontag sul concetto di “fotografia” parte dalla sua memoria personale, da un bacino di ricordi legati all’anno 1945. La Seconda Guerra Mondiale è appena finita, Susan vive in America e, in una libreria, apre uno dei primissimi libri di fotografia sulla guerra e, d’improvviso, le si parano dinanzi una serie di foto scattate a Bergen-Belsen, Dachau e Buchenwald durante la Liberazione. A partire da quello shock, Susan Sontag ripensa al dolore degli altri fino a sviluppare, negli anni ‘70, sull’aggressione implicita del click fotografico e sul valore delle stesse immagini di guerra in una società inondata da fotografie che mostrano atrocità.

La molteplicità degli usi della fotografia

In Davanti al dolore degli altri Sontag si occupa di approfondire il nostro coinvolgimento nell’atto della contemplazione dove, però, l’interpretazione diventa un processo soggettivo. Questo avviene perché le fotografie reificano, trasformano un evento in un qualcosa che è possibile possedere.

E il saggio contro la guerra di Virginia Woolf del 1938, Three Guineas, è proprio un punto di partenza per inquadrare la sua analisi, soprattutto il modo in cui Woolf ha fatto appello alle immagini della guerra civile spagnola. Woolf ha fatto ricorso alle immagini di distruzione fisica e carneficina umana come un modo per stabilire un terreno neutrale per pensare alla violenza della guerra. Secondo Woolf, nella lettura di Sontag, le immagini sono in grado di costruire un ponte attraverso il divario di genere relativo alla guerra e alla violenza.

Al contempo, Davanti al dolore degli altri esamina le sfide morali che la fotografia ci pone dinanzi, la pluralità di significati che possono essere applicati alle immagini della sofferenza, la molteplicità degli usi a cui possono essere destinate. E rileggere questo libro alla luce dei social network, dove vige un’ampia e incontrollata diffusione di immagini che, in altri tempi, i media non avrebbero pubblicato, diventa un atto politico.

 

Davanti al dolore degli altri
Susan Sontag
Edizioni Nottetempo
ISBN 9788874528868
Data di pubblicazione: 11-03-2021
N. Pagine: 160

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