Carmen Suite, Svetlana Zakharova seducente zingara al Politeama

CARMEN SUITE Balletto in un atto Interpreti Carmen, Svetlana Zakharova Don José, Denis Rodkin Libretto di Alberto Alonso basato sulla novella “Carmen” di Prosper Mérimée Musica di Georges Bizet, Rodion Ščedrin Direttore | Alexei Baklan Coreografia | Alberto Alonso (ripresa da Sonia Calero) Scene e Costumi | Boris Messerer  

CARMEN SUITE
Balletto in un atto
Interpreti
Carmen, Svetlana Zakharova
Don José, Denis Rodkin
Libretto di Alberto Alonso basato sulla novella “Carmen” di Prosper Mérimée
Musica di Georges Bizet, Rodion Ščedrin
Direttore | Alexei Baklan
Coreografia | Alberto Alonso (ripresa da Sonia Calero)
Scene e Costumi | Boris Messerer

Svetlana Zakharova ritorna a Napoli con Carmen Suite presentata al Teatro Politeama il 10 e l’11 luglio 2016 nell’ambito del Napoli Teatro Festival.

Il balletto è la versione creata nel 1967 dal coreografo cubano Alberto Alonso – cognato di Alicia Alonso étoile del Ballet Nacional de Cuba – per per Maya Plisetskaya, illustre ballerina di respiro internazionale, che ha avuto il pregio di condizionare tutte le successive rappresentazioni della Carmen poiché portatrice di quell’essenza, vibrante e sensuale, della zingara protagonista dell’opera.

La coreografia, già presentata al pubblico napoletano del Teatro San Carlo nell’ottobre del 2015, nasce dalla novella del 1845  di Prosper Mérimée in seguito arrivata al grande successo di pubblico grazie all’opéra-comique in quattro quadri di Geoges Bizet. La Carmen di Alonso danzata dalla Zakharova, diversamente da quella di Mérimée, è una donna che vive il nostro tempo: moderna e forte è l’emblema universale della femminilità suadente e libera. Da molti etichettata come ballerina algida e per questo distaccata nell’interpretazione, con l’esibizione al Teatro Politeama l’étoile ucraina è riuscita, finalmente, a liberarsi della designazione tanto angusta e al contempo a conquistare con la sua performance il posto lasciato dalla Carmen per eccellenza, la Plisetskaya.

Il suo stile raffinato ed elegante è tutt’uno con la scenografia disegnata da Boris Messerer: un’arena avvolta un un drappeggio rosso da cui emerge con forza un toro, baluardo, portavoce inamovibile dell’intera storia. Troneggerà dall’alto per tutto l’atto unico e a devozione di questa carnale presenza l’esibizione sarà altrettanto appassionata e sensuale. Fluida come l’acqua si concede ai suoi diversi amori. L’esecuzione perfetta, le linee pulite, braccia e gambe che si allungano verso infiniti orizzonti immaginari si uniscono ad un’interpretazione fortemente interiorizzata dell’eroina ottocentesca che, anche agli occhi dei più profani, appare come esserle cucita addosso.

Accanto a lei sul palco Denis Rodkin nel ruolo di un Don Jose convincente ed appassionato, Mikhail Lobukin, il torero Escamillo, forte, irriverente e oltremodo carico di un impeto cieco d’amore, entrambi ballerini del Teatro Bolshoi di Mosca. A chiudere il cerchio dei danzatori di rilevo, il ballerino napoletano Edmondo Tucci, nei panni sofisticati di Zuniga, il raffinato capitano dei dragoni e la giovane Martina Affaticato nel ruolo del Destino che, intrecciando le vite dei nostri protagonisti, avvolta in una tuta nera, tesse la trama tirando i fili fino all’epilogo finale.

Complementare all’altissimo livello in scena l’Orchestra del Conservatorio Nicola Sala di Benevento i cui giovani allievi diretti da Alexei Baklan hanno mirabilmente affrontato un’ardua prova: l’essere parte di un meccanismo importante. Da un lato di accompagnamento ai maggiori rappresentanti della danza contemporanea e dall’altro per la direzione mirabile di Baklan, in grado di coniugare l’impeto iberico con la tradizione francese e slava.

Incanto e seduzione che continuano nel tempo ad affascinare le platee del mondo, fascino che grazie alla Zakharova ha rapito definitivamente anche quella napoletana.

 

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